lunedì 15 febbraio 2021

L'AMORE PER ANNA



                                                         La vera tenerezza è silenziosa...



La vera tenerezza si distingue

in tutto ed è silenziosa:

invano tu m'avvolgi con cura

le spalle e il petto nella pelliccia,

e invano parole sommesse

dici sul primo amore...

Oh, come conosco questi non sazi,

pesanti tuoi sguardi!



                                        ***


Si soffocava per la luce ardente,

ma gli sguardi suoi erano come raggi...

Sussultai appena,

ché ammansirmi poteva.

S'inchinò: " Dirà qualcosa", pensai.

Dal volto  il sangue si ritirò.

Come pietra tombale posi

sulla mia vita l'amore.


Non ami, non vuoi guardare.

Oh, come sei bello, maledetto!

E io non posso involarmi,

io che fui alata dall'infanzia.

Una nebbia m'offusca la vista,

cose e persone si confondono.

E solo un rosso tulipano,

il tulipano che porti all'occhiello.


Come ordina semplice cortesia,

venne a me, sorrise.

A mezzo tra affabile e indolente,

con un bacio mi sfiorò le mani.

E di vetuste, enigmatiche effigi

mi guardarono gli occhi.


Dieci anni di palpiti e di gridi,

tutte le mie notti insonni

avevo posto in una calma parola,

e invano la dissi.

T'allontanasti, e di nuovo nell'anima

deserto e chiaro si fece.



                                         ***


Ah, di nuovo tu! Non come bimbo innamorato,

ma come uomo rude, sfrontato, inflessibile

in questa casa sei entrato e mi guardi.

Terribile silenzio, per l'animo mio, avanti la tempesta.

Tu chiedi cos'ho fatto di te,

a me per sempre affidato dall'amore e dalla sorte.

Io t'ho tradito. E ripeter tutto questo...

Oh, se tu potessi una volta stancarti!

Così parla il morto, turbando il sonno dell'assassino,

così l' Angelo la morte attende sul giaciglio fatale.

Perdonami ora: insegnò a perdonare il Signore.

Nel mio dolente affanno è languida la carne,

ma lo spirito libero già posa senza scosse.

Ricordo solo un giardino d'autunno, tenero, trasparente,

e gridi di gru e campi foschi.

Oh, com'era deliziosa con te la terra !



                                         ***


Strinse le mani sotto il velo oscuro...

" Perché sei pallida oggi?"

- Perché di tristezza amara

l'avevo ubriacato, or ora.

Come dimenticarlo? Uscì vacillando,

con smorfia dolorosa sulle labbra;

così giù per la scala, senza toccare la ringhiera,

gli corsi dietro fino al portone.

Soffocando, gridai: - fu uno scherzo

quel ch'io dissi: se parti, morirò -.

Sorrise tranquillo e duro,

mi disse: " non stare al vento".



            Anna Achmatova   da  Festa d'amore ( a cura di Carlo Betocchi)                       



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