Paul Delvaux - The joy of life, 1937
(...) Ha dominato nella storia l'idea di un mondo della materia e uno dello spirito, dell'anima. L'uno non poteva generare l'altro. Due mondi paralleli che - però - si integravano incontrandosi in un punto ( proprio per impedire di affermarne una mescolanza ). Per Cartesio, quel punto era identificato nell'epifisi. Oggi sappiamo che la mente è l'insieme delle funzioni dell'organo - cervello. Che i linguaggi della materia e della psiche sono differenti, ma non impediscono di garantire l'unitarietà tra cervello e mente. E' di grande interesse notare che il sogno - che ha un fondamento nel cervello, ma una dimensione che lo pone nella mente - si colloca in entrambi. Il cervello motorio può dare un comando al braccio destro e sollevarlo in un atteggiamento di saluto, in un'espressione corporea. Quando esprimo silenziosamente il desiderio di abbracciare una persona lontana, compio un'azione mentale: posso immaginare quell'abbraccio, mail mio corpo rimane immobile, anche le braccia, che si sarebbero attivate per compiere quel gesto d'affetto. Nel sogno non mi trovo nel primo caso e nemmeno nel secondo poiché - ecco l'apparente paradosso - pur immobile nel letto, esprimo l'abbraccio fisico come se fosse realtà. Per esprimere forse in modo più sensibile questa stessa affermazione, mi posso riferire al desiderio di un atto d'amore con una persona cara lontana che, nel sogno mi porta a realizzarlo, ottenendo le manifestazioni del piacere fisico ( nel maschio l'eiaculazione ). Nel sogno possiamo dire che il desiderio coinvolge un'attività motoria, senza che si esprima alcun movimento. (...)
Vittorino Andreoli da Le sorgenti del sogno
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