giovedì 27 settembre 2018

IL CORPO - PAROLA DELLE DONNE 1

 
 

                                 Caravaggio " Scudo con testa di Medusa "  ( particolare)



(…) " Spaventevole " è il termine che Freud sceglie per evocare l'
        inquietante estraneità, il tumulto degli affetti scatenati dall'
        immagine " orripilante" della Medusa: " la vista della testa di
        Medusa - per l'orrore che suscita - irrigidisce lo spettatore, lo
        muta in pietra " ( S. Freud , La testa di Medusa ). Il volto della
        Gorgone crea un'immediata fissazione: incrociarne gli occhi
        significa cessare di essere se stessi e precipitare in uno spazio
      senza confini e distanza in cui l' Uno e il Due si sovrappongono
       e confondono. E' questa la regione della vertigine
       insopportabile, di quello spaesamento quasi innominabile che
       si genera - talora - nel massimo dell'intimità e del contatto.
       Quella " sorta di spaesamento che risale a quanto ci è noto da
       lungo tempo" ( S. Freud, il Perturbante ) designa - allora - il
       contagio osceno con la materia, con la cosa senza nome, con
       il ventre- utero la cui oscura e minacciosa voragine cattura e
       pietrifica allo stesso tempo. Tra le figure mitiche, Medusa è
       forse la più estrema delle rappresentazioni immaginali: unica
       mortale delle tre Gorgoni - il suo nome evoca
       contemporaneamente un'enorme mostruosità e gli abissi
       cavernosi del mare e della terra - dimora al di là dell' Oceano,
       sul confine ultimo della Notte, alle porte dell' Ade. E' la
       guardiana tra i due mondi: quello dei vivi e quello dei morti;
       quello delle cose visibili e quello delle cose insostenibili allo
       sguardo; quello dell'ordine e della ragione e quello della
       dismisura e della follia. E poiché partecipa dei due regni, la
       natura di Medusa è doppia e irrinunciabilmente ambigua, di
       quella tremenda ambiguità che Rilke, nella Prima Elegia ,
       riconosce nella bellezza " Perchè il bello non è / che il 
       tremendo al suo inizio, noi lo possiamo tollerare / ancora…
       Degli Angeli ciascuno è tremendo  ".
       Non possiamo pensare alla Gorgone come ad un Angelo, e
       tuttavia anch'essa è segnata dalla marca della seduttività e -
       insieme - di ciò che spaventa; in questo senso la sua figura è
       immersa e fa emergere le stesse sensazioni che suscita quanto
       ha a che fare con la sessualità, quanto ci ricorda che "siamo
       nati e siamo incisi dalla morte"( J. Clair, La vision de Meduse)
       (…)


Gabriella  Buzzatti & Anna Salvo  da   Il corpo - parola delle donne ( I legami nascosti tra il corpo e gli affetti ) 
     

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