giovedì 20 settembre 2018

CATERINA, D. E ALTRI SOGGETTI

 
 

                                                Ne ho le palle piene degli antifascisti sulla carta…



Poi hai ragione, è un problema di seduzione,
anche se non sapremo mai da cosa, se dalla capacità
di assorbire verità diluite o dalla presunzione
infantile d'innocenza; se da questo pensiero debole
perché l'abbiamo malnutrito
con troppo poeti che portavano la penna
ma dimenticavano la spada, o forse
è questa attualità dell' irrisolto dove si pensa
che basti un vaffanculo per fare movimento.


                                    ***

Ti ricordi quante volte ci siamo chiesti cosa
alla fine avremmo messo in scena, di questo
canovaccio finito in tante mani e tu ridevi
sempre quando ti dicevo che per me
c'era qualcosa di bucolico, una rappresentazione
esatta di vendemmia, dove prima pestavamo,
poi ci hanno lasciato fermentare come un'annata
buona in cantina, orizzontale ad aspettare
un'occasione o a lasciarci invecchiare.


                                  ***

Sì, è vero, ne ho le palle piene di quelli
che nascevano già controrivoluzionari,
degli antifascisti sulla carta,
di quelli che mettevano la ciliegina prima della torta,
di quelli che prima ci si inventa poi si diventa.
E dire, amore, che non dovremmo prendere
precauzioni contro la dissolvenza, ma solo
imparare l'arte del trasloco o del riposo
sullo zerbino, come unico modo per comprendere
che il corpo è solo soglia non più finestra.


                               ***

Ci siamo inventati il punto di vista
per scavalcare la partecipazione - amore
non siamo quello che facciamo ma quello
che subiamo; siamo il bilico tra quello
che possiamo perdere e quanto ci hanno già tolto.
Siamo la paura di aver scelto ad occhi chiusi,
è per questo che scriviamo dalla parte
sofferente, dall'angoscia del primo vagito.


                           ***

Sai cosa non ti ho detto, che di te
amo il rispetto per la sovversione,
amo il tuo rivestirti da delicatissima
incombenza, come se a volte indossassi
ancora polvere da sparo e non ti importasse niente
delle ciambelle senza il buco, perché sai
perfettamente che storia vuol dire solo
rinfrescarsi la memoria. E' un po' come
le sere di nebbia, si fa fatica a restare fedeli
alla linea, ad ammettere che il primo processo
cui abbiamo assistito è quello di Biscardi
e che le prime tette ce le regalava colpo grosso;
c'è ancora questa logica portante di salvare
l'impegno, di parare il culo al militante.


               Alessandro Assiri   da   Caterina, D. e altri soggetti

3 commenti:

  1. Curioso l'abbinamento della musica con un ritmo allegro con dei versi molto seri, mi ha ricordato che nel libro usato alle elementari per l'educazione musicale c'era "Bella ciao" e l'insegnante ce l'ha fatta imparare a cantare e suonare col flauto ed era/è un istituto di suore, allora non avevo compreso il significato di questa canzone...

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  2. E' un antico adagio: " Gli opposti si attraggono ! ).
    Ma c'è ( sotto - sotto ) anche un più serio significato " politico " che riguarda sia i versi che la musica…
    Grazie del passaggio.

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    1. Proprio per lo sfondo politico mi sorprende che l'ho imparato dalle suore...

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