lunedì 2 novembre 2020

QUESTIONI DI ETERNITA' ( ma piccole...)

                  


                 Il poco, il breve che non sapevamo - vivendoli - capaci d'immenso...



SEME CONTUMACE


la stanza dove

siamo due ombre del suo imbrunire:

nel letto, quattro ricci

di pube,

la vagina che ha insanguinato

o i graffi per la tua unghia

fuori misura,

ci abbiamo scavato le fosse

di noi, fino alla rivalsa

- il seme è debitamente morto,

quattro orbite

di seme contumace,

quattro mosche beate

su quei grumetti nell'ultimo sole.



                                      ***


A QUELLA CON CUI DORMIVO COSI' BENE


cambiare letto e, prima di svegliarsi, l'incubo

di non sapere dove si è

e la luce, la luce poi, in quale punto

sia una madre possibile

...e se mi accadrà anche più dentro al sogno

che chiamano il nessun posto

( parliamo di morte, tanto

siamo in casa dell'impiccato ) ?

... allora, non trovando la lampada, non potrò

sapere se sono vivo

a tentoni appoggiando l'orecchio al tuo cuore

a qualche aritmia

non sarò più uno

che si ascolta sulle tue pareti della mia prigione

- non servirà sussurrarti :

" svegliati, è tardi ".



                                                 ***


... diletto, convinciti, è una sera

come le altre,

ci faremo luce insieme,

ora, fra poco

dovrò

pur ritrovarla la lampada:

era qui

solo un eterno fa

... amore, il gioco

- aspetta, abbi pazienza -

sta per ricominciare: nessuna

assenza, manchi solo tu,

cosa vuoi 

che sia, un'inezia:

io battezzato

in tua lingua

in tua posa.



                                                 ***


DETTAGLI DI SANGUE


di tanto amarti perduto

non resterà che questo:

il ricordare a strappi come ci si leva

una benda per rabbia da una ferita

fresca

solo frammenti, dettagli a sangue, o svolte

fulminee,

il senso del dolore prima che il dolore esulti:

il poco, il breve

che non sapevamo vivendoli capaci d'immenso.




                   Alberto  Bevilacqua   da   Piccole questioni di eternità    


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