mercoledì 25 novembre 2020

LA MALINCONIA MERAVIGLIOSA ( Presentazione )

 

Questo libro pone a confronto gli ultimi discorsi che il Buddha e Gesù rivolgono ai loro rispettivi discepoli : il primo per avviarsi serenamente - ormai vecchissimo - verso il nirvana definitivo; il secondo verso la tragedia della croce. I testi utilizzati per questo confronto sono entrambi magnifici: le parole di Gesù riportate nel Vangelo di Giovanni ( dal cap. 13 al 17 ) e il Grande discorso del nirvana definitivo contenuto nel Canone Pali ( gli scritti antichi posti a fondamento della tradizione buddhista ).

Vi è un'analogia di contenuto e di spirito in questi discorsi d'addio : in entrambi i casi, infatti, i due maestri, consapevoli di stare per andarsene da questo mondo, consolano e rafforzano la fede dei loro discepoli, i quali finiscono così per trovarsi al tempo stesso confortati, rassicurati ma anche inevitabilmente rattristati e addolorati. Da qui la " malinconia meravigliosa " del titolo, quello strano senso di tristezza dolce che si avverte leggendo il libro. E tuttavia le differenze sono - ovviamente - enormi: perché il Buddha, con le sue ultime parole esorta i discepoli a fare affidamento solamente su se stessi, sulla loro determinazione e ad autosalvarsi attraverso la buona pratica della meditazione; mentre Gesù indica la via dell'amore, con tutto quello che ne consegue. Non solo: Gesù rassicura i discepoli che non rimarranno mai soli perché potranno sempre rivolgersi al Padre, nel nome del Figlio, con la consolazione e l'aiuto dello Spirito Santo, fino al ritorno di Gesù stesso. Mentre per Buddha non c'è nessun Dio a cui rivolgersi e lui - una volta fatto ingresso nella dimensione ineffabile, serena e perfetta - non ritornerà mai più.

Questo libro - insomma - intende evidenziare le differenze ( molte ) e le somiglianze ( poche ma significative ) tra due diverse vie di salvezza, e lo fa non tanto attraverso un lavoro di esegesi, quanto piuttosto delineando una costellazione affettiva - la malinconia meravigliosa - in cui gioia e dolore, senso di pienezza e senso di mancanza, si intrecciano e si contemperano a vicenda fino a creare un orizzonte spirituale in cui ciascuno di noi ( buddhista, cristiano o non credente ) si può riconoscere.



                                       f.


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