SONETTO D'AUTUNNO
Dorma l'autunno e sogni ancora biondo
il dolce vecchio, e il sonno gli consoli
anche una gioia rapida di voli,
gli ultimi, Santo Stefano Rotondo.
Forse, domani non varrà un giocondo
subito trillo a risvegliare i broli,
forse, domani i nostri cuori - soli -
turberanno il silenzio profondo.
E noi, dolcezza, non lo desteremo
il soave malato che non ha
più la speranza della guarigione
come l'anima nostra, senza remo,
e senza vele, che non tornerà
mai più nel porto di salvazione.
***
SONETTO DELLA NEVE
Nulla più triste di quell'orto era,
nulla più tetro di quel cielo morto
che disfaceva per il nudo orto
l'anima sua bianchissima e leggera.
Maternamente coronò la sera
l'offerta pura e il muto cuore assorto
in ricevere il tenero conforto
quasi nova fiorisse primavera.
Ma poi che l'alba insidiò co' l lieve
gesto la notte e, per l'usata via,
sorrisa venne di sua luce chiara,
parve celato come in una bara
l'orto sopito di melanconia
nella tetra dolcezza della neve.
***
INVITO
Anima pura come un'alba pura,
anima triste per i suoi destini,
anima prigioniera nei confini
come una bara nella sepoltura,
anima, dolce buona creatura,
rassegnata nei tristi occhi divini,
non più rifioriranno i tuoi giardini
in questa vana primavera oscura.
Luce degli occhi, cuore del mio cuore,
tenerezza, sorella nel dolore,
rondine affranta nel mio stesso cielo,
giglio fiorito a pena sullo stelo
e morto, vieni, ho spasimato anch'io,
vieni - sorella - il tuo martirio è il mio.
***
GIARDINI
O piccoli giardini addormentati
in un sonno di pace e di dolcezze,
o piccoli custodi rassegnati
di sussurri, di baci e di carezze;
o ritrovi di sogni immacolati
di desideri puri e di tristezze
infinite, o giardini ove gli alati
cantori sanno di notturne ebbrezze,
o quanto v'amo! I sogni che rinserra
il mio core fioriscono, o giardini,
lungo i viali, ne le vostre aiuole.
Io v'amo, io v'amo, o fecondati al sole
di primavera in languidi mattini,
o giardini, sorrisi de la terra!
Sergio Corazzini
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