giovedì 19 novembre 2020

POESIE DALLA CIUVASCIA



Canto popolare russo


 SILENZIO


Nell'invisibile bagliore

di polverizzata malinconia

conosco l'inutilità come i poveri l'ultimo vestito

e i vecchi mobili

e so che questa inutilità

al paese è necessaria e me la chiede

fidata come un patto segreto:

tacere come la vita

per tutta la mia vita.



 2 

Il tacere è un tributo, ma il silenzio è per me.



3

Abituarsi a tale silenzio

come il cuore in azione non si sente

come anche la vita

come anche qualche suo posto

e in questo io sono - come la Poesia è

e io so

che il mio lavoro è arduo e solo per se stesso

come nel cimitero della città

l'insonnia del guardiano.



                                                ***


DA 28 VARIAZIONI SU CANTI POPOLARI CIURVASCI *


XVIII


Io canto, ed è come se tra le lacrime

qualcosa balenasse nel fuoco del tramonto -

io che vado nel vecchio campo

col mio cavallo.



                                               ***


XIX


E nella nebbia

la verde quercia

non ha niente più forte di un ramo

per stormire.



                                            ***


XX


Queste mani e questa terra

resteranno morte in terra straniera,

il fumo della locomotiva ci colpisce la faccia :

non perderà la memoria una volta per sempre.



                                                ***


XXI


E a un tratto - quiete, come se

io, per questo, fossi solo al mondo,

e la tormenta fuori, la tormenta nell'orto,

la tormenta nei campi.



                                                 ***


XXII


E  il giorno s'è quietato, come se

qualcosa fosse morto in esso,

e la volpe dorme ai piedi del monte

coperta dalla rossa coda.



                        Gennadij  Ajgi  


La Ciurvascia è una Repubblica russa e la lingua ciurvascia è un idioma turco parlato in Russia.

Il poeta Ajgi è una figura controversa : scrivendo come tra il sonno e la veglia, egli creò una poesia piena di silenzi, che suggerisce visioni, ansietà e gioie e che può essere diversamente interpretata. La sua poetica è pacata e semplice, rifiuta la ricchezza del lessico e la retorica di alcuni suoi contemporanei. Inoltre è intensamente orale : il pubblico era affascinato dalla sua potente dizione. E' il poeta del silenzio e della luce. Una delle sue raccolte porta un'epigrafe attribuita a Platone : " La notte è il tempo migliore per credere nella luce ".



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