martedì 24 novembre 2020

LA RABBIA DELLE DONNE



 " Tutti a dire della rabbia del fiume in piena e nessuno della violenza degli argini che lo costringono " ( Bertold Brecht )


(...) Ha una cattiva fama, è vero, eppure la rabbia ha anche una sua utilità. E per quanto riguarda le donne? Sono in molte a temere la rabbia - quella degli altri - ma anche la propria. Non amano provare irritazione, collera, né avvertirla negli altri. Si vergognano della propria rabbia o addirittura la disprezzano. Alcune non vi hanno accesso, non la avvertono ( o non vogliono avvertirla ), né si rendono conto delle ripercussioni fisiche provocate dalla rabbia repressa. Altre donne - al contrario - stizzite e arrabbiate lo sono spesso, a volte anche troppo, ma non sanno esprimere tali emozioni in modo adeguato, pertanto le reprimono o cercano di attenuarle. Come conseguenza, la collera esce allo scoperto nel momento meno adatto e a volte in modo troppo impulsivo, o con toni troppo accesi. Ecco allora che vengono subito definite bisbetiche, isteriche o melodrammatiche. Non stupisce - pertanto - che molte donne non amino la propria rabbia. A quanto pare, si tratta di un'emozione considerata " poco femminile". Per fortuna ci sono anche donne che pensano: io la mia rabbia la apprezzo, ne ho bisogno per difendermi, per far valere me stessa e i valori in cui credo. Raccontano che solo grazie a questa emozione hanno trovato il coraggio di affrontare cambiamenti importanti nella propria vita. La rabbia e l'irritazione - la sua forma più attenuata - ci aiutano a fissare limiti ben definiti e a proteggerci, ma soprattutto queste emozioni ci segnalano che c'è qualcosa che non va, e che certi nostri bisogni importanti non ricevono l'attenzione e il rispetto dovuti. (...)



          Almut  Schmale - Riedel   da    La rabbia delle donne

   

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