venerdì 30 novembre 2018

IL FIGLIO DI FRANCESCA

 
 

                                                                Ho un cuore spaventato…



Chiudi male la porta
entrano luce, voci
e mentre spio, piove.

Entra per me nel labbro
come fanno i pesci
silenziosi adagio
sono ponte di campagna
avanzo fra le gocce
rido, scivolo.

Le tue braccia
sono una grotta
dove riposo.

Ho paura che l'acqua porti via
la luce che transita guardandoti.


                                       ***


Svaligiami con cura
le cinghie aprono farfalle
scendi a rovistare
fra  topi e perle vecchie
apri le noci
sono vino fermo e ascolto.

Occorre poco raggio
per fare taglio
entrarmi accanto
visitare.
Entra la sera
sale un bisturi lento
domani il vento
le siepi faranno calce, stordiranno i cani
cadranno attese da filari.

La terra sa
qual che accade
a un fiore.


                                      ***


Luccica come una gabbia il mio futuro
è ritornato mare calvo
l'orizzonte è un bisturi profondo
piega il ferro della schiena.

Sott'acqua la confusione diventa impazzimento
muovo il mio corpo
rompo il mio corpo
come un figlio
non so tenere la testa
occhi salati
fili scoperti in faccia.

Se non fosse che vivo ancora
ogni attimo aspettando
lascerei cadere il sangue torturato
nel mare bocca di lupo.

Le stelle sono i suoi occhi gialli
e non è nemmeno la feroce spina del suo pelo
anche l'alga leggera esce dalle profondità
ed è una sorgente tutta sparsa
dai pori entrano ed escono le vele dei peccati.

La mia vita è anche questo squarcio
ho un cuore spaventato
penso ai tuoi capelli bagnati
alla pioggia dei suoi occhi

che ti corre nella schiena.




    Francesca  Serragnoli    da    Il fianco dove appoggiare un figlio

2 commenti:

  1. Interessanti versi e brano, la poesia preferita la prima

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  2. Il brano è quello della nostra tradizione popolare : mi ricorda di quando veniva cantato a me - da piccola - e a tutte le volte che a mia volta l'ho cantato per far addormentare...

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