lunedì 26 novembre 2018

A DIO PER LA PARTE NORD 3


(…) Una Upanisad ( in sanscrito indica l'insieme di testi religiosi
       e filosofici indiani composti a partire dal IX - VIII sec. A.C
       fino al IV sec. a. C. n.d.r ) insegna che Dio è l'amato per
       essenza, l'amato universale.Noi crediamo di amare una donna,
       una casa, i figli e ciò che correda la nostra vita, ma in realtà
       noi amiamo sempre e soltanto lui, l'elefante nella sua interezza
       ma non lo sappiamo: così lo cerchiamo dove non è.
       Per trovare le perle, dice Jalal al- Din Rumi, fondatore della
       confraternita dei dervisci rotanti  ( i dervisci sono asceti che
       vivono in mistica povertà, simili al frati mendicanti cristiani, n.
       d. r. ) non basta guardare il mare, bisogna tuffarcisi dentro.
       Chi è alla ricerca di qualcosa la cui essenza è la totalità, deve
       diventare lui stesso totalità. Deve gettare sulla bilancia tutto il
       suo peso. Io non conosco persone di questa tempra, ma se ne
       trovano alcune nei libri di storia antica - in Plutarco per
       esempio - oppure nei testi sacri indiani.
       Una Upanisad ci racconta la storia di una di queste persone
       che non si accontentarono i restare a sognare sulla riva:

       Un uomo cercava il brahaman ( il creatore ), ma aveva l'
       impressione di girare in tondo. Un giorno confidò al suo guru:
      " Maestro, cerco il brahaman ma non lo trovo".
       I due erano sulla riva di un fiume. Il maestro, di cui ci
       immaginiamo il volto cotto dal sole e gli occhi d'anguilla,
       spinge di colpo la testa del discepolo sott'acqua. Lo sventurato
       si dibatte, ma il maestro è vigoroso e non cede. Dopo un
       intervallo che al discepolo sembra interminabile, il maestro
       gli lascia riprendere fiato. Il discepolo sgrana gli occhi senza
       capire. " Quando cercherai il brahaman con lo stesso ardore
       con cui cercavi l'aria, lo troverai", gli dice il maestro.
       E' così che bisogna cercare l'elefante: con ardore.  (…)


          
             Hervé  Clerc  da          A Dio per la parete nord 

2 commenti:

  1. Un racconto molto significativo che rispecchia la filosofia orientale, poche parole e gesti sorprendenti...

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  2. Mi hanno colpita le parole finali del guru: " con ardore ".
    Di qualsivoglia religione di parli o ricerchi, questo mi sembra lo spirito giusto
    per affrontare questo non facile cammino. Ed è - a mio parere - quello che esattamente manca nelle società moderne: è finito il tempo delle grandi Scuole di Pensiero, dei dibattiti filosofici e teologici che assorbivano interamente la vita dell'uomo nelle epoche antiche e medioevali. Oggi Dio ( e la sua ricerca ) è diventato un'appendice dell'umano, una delle tante cose di cui l'uomo contemporaneo si occupa. Neanche la più importante e senza neppure troppa convinzione ( mi sembra ).
    Grazie a te del commento.

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