E qui t'aspetto…
Con non altri che te
è il colloquio.
Non lunga tra due golfi di clamore
va - tutta case - la via;
ma l'apre d'un tratto uno squarcio
ove irrompono sparuti
monelli e forse il sole a primavera.
Adesso dentro lei par sempre sera.
Oltre anche più s'abbuia,
è cenere e fumo la via.
Ma i volti i volti non so dire:
ombra più ombra di fatica e d'ira.
A quella pena irride
uno scatto di tacchi adolescenti,
l'improvviso sgolarsi d'un duetto
d'opera a un accorso capannello.
E qui t'aspetto.
Vittorio Sereni da Poesie e realtà ' 45 - ' 75
Canzone gradevole, bei versi, sanno entrambi di antico romanzo del tempo che non è più...
RispondiEliminaE' vero: in pochi decenni i tempi sono radicalmente cambiati.
RispondiEliminaE anche il modo di versificare.
Grazie del passaggio.