venerdì 9 novembre 2018

IL SILENZIO E' COSA VIVA 2



(..) La compassione come pratica non mette enfasi su un sentimento
     che dovremmo a tutti i costi provare, fa semplicemente accedere
     a un luogo - il cuore ,spesso trascurato e ammutolito - e ci inizia
     a un lavoro : a spazzarlo, ad arieggiarlo, a svuotarlo e a
     conoscerlo. Più che un sentimento, allora, la compassione è un
     atteggiamento, verso di sé prima di tutto, e poi verso il mondo,
     verso gli altri e non solo verso gli esseri umani, ma anche verso
     gli animali, i vegetali, l'ambiente che ci circonda  che chiede la
     nostra cura e che non vede l'ora di restituirci altrettanta segreta
     cura. Quindi si fa così:incominciamo con il sentire come stiamo,
     com'è portare l'attenzione nello spazio del petto che va da un'
    ascella all'altra,e non solo nello spazio davanti,ma anche dietro,
    nello spazio alto della schiena, perché- praticando - mi sono
    accorta che dietro c'è un cuore più antico e più esposto che
    chiede di essere sentito e curato. Sentiamo senza correggere,
    senza volere che ci sia altro da quello che c'è; le pratiche
    servono a chi ne ha bisogno: meno compassione abbiamo, più
    siamo adatti a questa pratica. E una volta in contatto con questa
    parte viva del corpo- con il cuore - iniziamo a inviare a noi
    stessi semplici frasi di augurio, di benedizione.

   " Che io possa essere liberato dalla sofferenza,
     che io possa prendermi cura di me con gioia "
     Pronunciamo silenziosamente e lentamente le frasi
    comprendendone il significato e le riceviamo: sentiamo cosa
    muta nel corpo e nella coscienza ricevendole.
    Poi, quando le frasi hanno lavorato il nostro spazio del cuore,
    dissodandolo e ammorbidendolo, possiamo inviarle ad altri.
    Partiamo da qualcuno che ci ha fatto del bene, che ci ha aiutato
    e sostenuto. Proseguiamo con un'amica o un amico caro. E poi,
    una persona neutra, qualcuno che notiamo appena, un essere
    che non è mai entrato in pieno nella nostra attenzione e nella
    nostra vita. Passiamo a qualcuno che ci ha fatto del male,
    qualcuno con cui c'è ostilità, il cosiddetto " nemico". E infine
    allarghiamo le benedizioni a tutti gli esseri, che coprono un po'
    tutto il nostro mondo affettivo e percettivo. (…)


Chandra Livia Candiani  da  Il silenzio è cosa viva ( L'arte della meditazione )

2 commenti:

  1. Bello anche questo passaggio, soprattutto quando afferma che "c'è un cuore piu antico e più esposto che chiede di essere sentito e curato" ..

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  2. Ha un animo da poeta, questa autrice, anche quando si esprime in prosa. E una sensibilità non comune.
    Ti ringrazio per la presenza.

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