(…) Del funerale mi assale solo una scultura mossa di facce ( la
folla di persone che non l'avevano mai conosciuto, insieme con
gli amici più cari;Paolo, tra gli altri,vulnerabile come non l'ho
visto mai, senza neppure quella maschera inattaccabile di
sempre che gli permettesse di rimandare il dolore a un'altra
faccia ): e poi - uno per uno - i visi di chi non c'era. Ma non
parlo delle assenze ingiustificate, gli amici che mancavano.
Parlo di mio padre Carlo. Di Luisa, di Giuseppe, di Mauro.
Tutti gli assenti che condividevano l'assenza con lui e che mi
lasciavano sola in quel momento affollato; ci lasciavano soli
e divisi come la notte della mia liberazione.
Ma senza più la speranza evidente del ritorno.
Ci sono dei versi per suo fratello- tra gli appunti di Fabrizio -
che mi emozionano tutte le volte che li rileggo.
" A mio fratello si spaccò il cuore / in altura. Cosa dovrei
lasciargli dal momento / che è morto: il peso di una poesia /
l'arroganza di un verso ? / Mio fratello mi voleva bene / io
gliene voglio ancora ".
Io gliene voglio ancora . In un verso Fabrizio ci spiega il
fuoco vero del dolore: lui che credeva nell'eterno flusso
cangiante dell'amore, che ha cantato la bellezza di Un amore
che viene e di Un amore che va , era perfettamente
consapevole del fatto che il dolore si scontra testardo contro i
muri del non ritorno; l'idea che qualsiasi messaggio in una
bottiglia si affoga da sé- disperato - appena si accorge che non
potrà mai essere letto.
I versi per Mauro, il ricordo di Maria che piange di suo figlio
ciò che le è tolto ; la costernazione divertita nell'accorgersi
che,per quante schiere abbiamo attraversato,magari eludendole
deridendole, cercando di sottrarci o provando a immergercisi
dentro, " quando si muore si muore soli " : si muore per un
esperimento sbagliato, per una debolezza lacerata e sfrontata
del cuore; si muore impiccati da una legge che si fonda sul vizio
del perdono e non lo conosce . (…)
Dori Ghezzi da Io, Lui, Noi
Bello il brano, l'ironia e il modo di cantare una storia inconfondibile De André e intenso lo scritto
RispondiEliminaSì, mi affascinano sempre la sua voce e i suoi testi, che trovo siano sempre di grande attualità( e poi in questo libro ci sono- scritti di prima mano - tanti episodi della sua vita ).
RispondiEliminaPer chi fosse interessato,proprio in questi giorni è uscito un nuovo testo sul cantautore " Sguardi randagi".
Vedrò di porlo nella lista di lettura.