Melanconia mi fu sempre compagna…
(…)Per riconoscersi in una filosofia e in uno stile di vita autunnale
occorre - era inevitabile e già evocato - confrontarsi con la
parola e il concetto più autunnale che ci sia :il sentimento della
malinconia.
"Malinconia: cura secreta e fervore solitario".
L'autunno ne è l'artefice. Così , evocando autunni senza
stagione, Umberto Saba attribuisce a tale stato d'animo
diffuso tanto un valore consolatorio e curativo, quanto
un'energia all'apparenza inspiegabile. In quel " fervore " della
parola che rioffre vigore e passione a colei o a colui che sono
stati ritenuti sbrigativamente depressi.Da chi non sappia vedere
altro che tristezza nella malinconia.
"Malinconia amorosa
della mia vita,
prima del cuore e ultima ferita;
chi a cogliere i tuoi frutti
ama l'ombre calanti, i luoghi oscuri,
lento cammina, va rasente i muri,
non vede quello che vedono tutti,
e quello che nessuno vede - adora."
E' questa la malinconia del poeta, della quale non può fare a
meno e che gli offre senso e scopo di vivere.E' ben più pervasiva
di quella offertaci da un oggetto d'amore insensibile e
indifferente al richiamo. Quel che il poeta " adora ", e altri non
possono vedere, rende questo sentire, così autunnale ( con i suoi
raccolti, le sue ombre calanti, le sue oscurità nascenti), la fonte
di schive e taciturne - quasi selvatiche - felicità. Il poeta oscilla
fra lo strazio e l'eccitazione di sentirsi privilegiato e di poter
custodire un sentimento autunnale che sa trasformare in
luminosa occasione.
" Melanconia mi fu sempre compagna.
Ebbi solo da lei mie tante care
gioie; quel bello m'ha fatto amare
che le mie ciglia di lacrime bagna ".
L'autunno risveglia -in totale innocenza - le malinconie.
Né quei fantasmi che l'apparire delle foglie può più tentare di
nascondere. Pochi giorni prima ancora nascosti, invisibili o
celebrati secondo tradizioni dove la malinconia si trasforma in
arte e bellezza. In centinaia di canzoni lontane di cui non è
rimasta traccia, in altre recenti ascoltabili in lingue ignote.
Colonne sonore - alcune - di film le cui trame raccontano di
amori finiti, di addii, e - ancora una volta - di vecchiaie solitarie
o di coppia, di occasioni perdute, di irrimediabili congedi. Dove
gli sfondi sono tramonti, viali sfolgoranti, lande desolate. L'
autunno ci offre i suoi scontati e appaganti chiché,il suo compito
è garantirci quanto da questa stagione ci aspettiamo. Corredati
da malinconie, lacrime e mestizie. E' tutto ciò che gli chiediamo,
perché ci aiuti a scoprirne i volti all'insegna di catarsi e di
purificazioni non concepibili in altri tempi dell'anno. Così come
domandiamo al tempo del primo foliage* di sancire il ritorno
della gioia, delle avventure di ogni sorta, di lasciare le fioriture
il compito ad aprile, a maggio e a giugno di offrirci piaceri e
istanti di pura felicità, nel corso di un tempo che - se non colto
a dovere - almeno ci prepara all'attesa dell'estate. Ed è
considerato fuori luogo e fuori tempo chi non abbia smesso di
ascoltare le canzoni di Prévert, Brel, Bob Dylan o di Francesco
Guccini…
I foliage ci chiedono di essere vissuti all'insegna dell'idea di
un tempo più indeterminato, dilatato e complesso rispetto a
quelli primaverili: sia nei giorni in cui si manifesta, sia prima di
questi e dopo di essi. Giorni che possono restituirci- siano
primaverili, estivi o invernali- momenti nei quali l'animo nostro
pare riscattare una nobiltà che pareva dimenticata . (…)
Duccio Demetrio da Foliage ( Vagabondare in autunno )
* L'origine della parola è inglese e come tale obbedisce alle regole
previste dalla pronuncia di questa lingua. A lungo la si è
impiegata per designare genericamente " il fogliame". Ma
poiché il nome americano dell'autunno è " fall ", negli U.S.A e
in Canada ormai è volto ad indicare il tempo della caduta delle
foglie..
Si tratta di quel " leaves fall " che in tali paesi assume tutti i
caratteri di un fenomeno spettacolare, quasi ignoto per la sua
vastità e peculiarità in altri continenti.
frida
Molto interessante...
RispondiEliminaSì,
RispondiEliminala scrittura di Demetrio denota sensibilità e apertura mentale, preparazione ed esperienza, avendo come proprio presupposto la condivisione di pensieri e sentimenti. Pertanto è sempre un piacere ( e un'arricchimento ) averci a che fare.