lunedì 13 novembre 2017
ORCIA MISERIA ( Quando campare era un rimedio) 2
(...) Si entra in questa soave trappola del paesaggio come il pesce
va alla nassa: attratti dall'appetito intellettuale della ( ri )
scoperta e risucchiati dalla malìa del divenire immoto dei
profili terrestri, ci si trova impaniati in una dimensione fino ad
un attimo prima estranea, che poi si fa urgente e indispensabile
sentimento di vita. Ecco: è nel preciso istante in cui i nostri
occhi percepiscono il raggio grigio-verde-ocra nel saettare dei
colori e della luce, qui hanno una frequenza ignota altrove che
- si sa , si sente - prima ancora di apprenderlo da un cartello o
da una voce, che si è entrati in Val d 'Orcia. Si entra per non
uscirne più, perché questa terra penetra l'animo e lo marca con
un'indelebile nostalgia.
La Val d' Orcia non è un luogo, semmai è una condizione, è
un'alcova leggiadra e aspra del sentire; è sì un angolo di
mondo, ma prima di tutto è un universo intimo, interiore, dove
non si viene, ma si è accolti; dove non si arriva, ma si capita;
dove non si vive, ma si esiste; nel senso più pieno e profondo
del condurre una presenza terrena con l'anima rivolta all'
Assoluto.
" Ogni altra vaghezza è di natura frutto", per dirla con Leopardi
che se avesse solcato questa valle non atterrito dai briganti,
forse non avrebbe maturato un pessimismo cosmico, ma
piuttosto un ottimismo quotidiano dal cavare dalla terra ciò che
serve a campare e dalla contemplazione del naturale ciò che
sostanzia - appunto - un'esistenza.
Si spiega così quello spleen d' Orcia che prende ogni uomo che
qui abbia soffermato il cuore: è un abbraccio d'accoglienza,
retaggio presentissimo della solidarietà contadina che
avviluppa l'anima in un calore di ricordi; è l'insopprimibile
desiderio di tornare a stupirsi di fronte a magnificenze
architettoniche che hanno la potenza della discrezione e il
fascino della misura; è - in ultimo - il coltivare l'intima
consapevolezza che qui affondano remote radici e che esse si
nutrono dal naturale perenne. (...)
Carlo Cambi da Orcia miseria ( Quando campare era un rimedio )
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