Rembrandt " Susanna e i vecchioni "
(...) Il desiderio investe l'intera nostra esistenza. Ne siamo
pienamente avvolti. E' il principio dell'intero sviluppo psichico.
Lo dinamizza:" Nulla, all'infuori di un desiderio, è in grado di
mettere in moto il nostro apparato psichico" ( S. Freud ) .
Il desiderio attraversa tutte le età: con lo scorrere degli anni
possono cambiare i contenuti, ma non l'impulso a desiderare.
Anche se - lungo il percorso più o meno coscientemente o più
o meno segretamente - ci sono obiettivi che sappiamo essere
destinati a restare inappagati, non desistiamo di perseguirli.
Ci aiutano a restare giovani, anche se centenari.
La mancanza di desideri è il segno della fine della gioventù e
il primo e lontanissimo avvertimento della vera fine della vita.
Desiderare è dunque uno scommettere sull'andare oltre,
sull'autotrascendersi,
" I giorni del futuro ci stanno davanti
come una fila di candele accese,
calde, dorate e luminose. "
( Konstantinos Kavafis )
Il desiderio poggia sulla memoria del passato, ma è soprattutto
tensione verso il futuro. E' regressione, ma è anche meta.
Si snoda da ciò che già si è conosciuto, ma è anche apertura
al nuovo. Nel desiderio c'è racchiuso un progetto, vi è sottesa
una speranza che mira a rinnovare la vita. Ogni esperienza di
desiderio è infatti trasformazione. Nulla rimane come prima
in colui che desidera.
Non va tuttavia ignorato che il desiderio presenta un volto
ambiguo, variegato e talvolta addirittura tragico. Può essere
vissuto come una ricerca tenace e costante fino alla
realizzazione di quanto ci si propone; come un guardare
indietro, come un arresto momentaneo, quasi a voler prendere
fiato; oppure - più drammaticamente - come una sconfitta fino
a gettare la spugna.
Il desiderio è conflitto, è rischio: può essere obbligato,
manipolato, annullato, mascherato come accade nei sogni e
nei sintomi. Espone - allo stesso tempo - all'esperienza della
presenza e dell'assenza, della vicinanza e della distanza, della
fusionalità e della separatezza. Il desiderio può essere
espressione di arricchimento o di espropriazione, di dominio
o di sottomissione, di dono o di ricerca di qualcosa che manca,
di autonomia o di dipendenza, di intimità o di isolamento, di
riconoscimento o di alienazione, di narcisismo o di reciprocità,
di amore o di odio, di vita o di morte. Tutti volti - questi -
descritti molto bene dai poeti. (...)
Vittorio Castellazzi da Il desiderio ( Respiro della psiche)
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