giovedì 23 novembre 2017

IL DESIDERIO ( Respiro della psiche )1

 
 
                               
                                                            Rembrandt   "  Susanna e i vecchioni "


(...) Il desiderio investe l'intera nostra esistenza. Ne siamo
      pienamente avvolti. E' il principio dell'intero sviluppo psichico.
      Lo dinamizza:" Nulla, all'infuori di un desiderio, è in grado di
      mettere in moto il nostro apparato psichico" ( S. Freud ) .
      Il desiderio attraversa tutte le età: con lo scorrere degli anni
      possono cambiare i contenuti, ma non l'impulso a desiderare.
      Anche se - lungo il percorso  più o meno coscientemente o più
      o meno segretamente - ci sono obiettivi che sappiamo essere
      destinati a restare inappagati, non desistiamo di perseguirli.
      Ci aiutano a restare giovani, anche se centenari.
      La mancanza di desideri è il segno della fine della gioventù e
      il primo e lontanissimo avvertimento della vera fine della vita.
      Desiderare è dunque uno scommettere sull'andare oltre,
      sull'autotrascendersi,

    " I giorni del futuro ci stanno davanti
       come una fila di candele accese,
       calde, dorate e luminose. "

           (  Konstantinos Kavafis )

      Il desiderio poggia sulla memoria del passato, ma è soprattutto
      tensione verso il futuro. E' regressione, ma è anche meta.
      Si snoda da ciò che già si è conosciuto, ma è anche apertura
      al nuovo. Nel desiderio c'è racchiuso un progetto, vi è sottesa
      una speranza che mira a rinnovare la vita. Ogni esperienza di
      desiderio è infatti trasformazione. Nulla rimane come prima
      in colui che desidera.
      Non va tuttavia ignorato che il desiderio presenta un volto
      ambiguo, variegato e talvolta addirittura tragico. Può essere
      vissuto come una ricerca tenace e costante fino alla
      realizzazione di quanto ci si propone; come un guardare
      indietro, come un arresto momentaneo, quasi a voler prendere
      fiato; oppure - più drammaticamente - come una sconfitta fino
      a gettare la spugna.
      Il desiderio è conflitto, è rischio: può essere obbligato,
      manipolato, annullato, mascherato come accade nei sogni e
      nei sintomi. Espone - allo stesso tempo - all'esperienza della
      presenza e dell'assenza, della vicinanza e della distanza, della
      fusionalità e della separatezza. Il desiderio può essere
      espressione di arricchimento o di espropriazione, di dominio
      o di sottomissione, di dono o di ricerca di qualcosa che manca,
      di autonomia o di dipendenza, di intimità o di isolamento, di
      riconoscimento o di alienazione, di narcisismo o di reciprocità,
      di amore o di odio, di vita o di morte. Tutti volti - questi -
      descritti molto bene dai poeti. (...)


            Vittorio Castellazzi   da   Il desiderio ( Respiro della psiche)
     

Nessun commento:

Posta un commento