Versa su di me i grandi gigli dei tuoi notturni...
CHOPIN
A caso versa di nuovo
su di me i pallidi, grandi
gigli dei tuoi notturni,
le rosse rose dei tuoi valzer.
Intreccia ad essi il grave respiro
del tuo amore, che avvizzendo
diffonde profumi, e della tua fierezza
i garofani infuocati che ondeggiano snelli.
SOLO A ME, AL SOLITARIO
Solo a me, al solitario,
splendono le stelle eterne della notte,
mormora la fontana di pietra il suo magico canto;
a me solo, a me il solitario
le ombre colorate
di nuvole andanti cavano sogni sopra i canti.
Hermann Hesse da Figlio di re
Quasi solenne l'inizio di questo notturno di Chopin accarezzato dalle mani della Lisitsa e splendidi i versi di entrambe le poesie. Ne emerge la personalità del musicista in modo delicato e incisivo, languido e forte insieme.
RispondiEliminaGrazie!!!
Direi che gli aggettivi " languido e forte", colgono perfettamente nel segno e danno la misura della poesia di questo " grande" del Novecento europeo.
RispondiEliminaGrazie a te per la visita.