" Por sobre todas las cosas, amo tu alma. A través del velo de tu carne la veo brillar en la obscuridad: me envuelve, me trasforma,me satura, me hechiza."
(...) Alfonsina giunse a Buenos Aires nel 1912: aveva vent'anni, era
in attesa di un bambino, nubile e sola. Alcuni mesi prima
aveva rinunciato al suo posto di maestra nella provincia di
Santa Fe: rompeva contemporaneamente col suo passato e con
le convenzioni morali della sua epoca. La città che scelse come
meta stava attraversando un periodo di trasformazioni
accelerate, prodotto dell' immigrazione e di alterazioni
profonde nelle relazioni culturali e politiche. Quasi la metà
degli abitanti di Buenos Aires era costituita da immigranti e
questo impatto colpì soprattutto gli intellettuali indigeni che, in
pochi anni, videro gli spazi ben definiti e pressoché privati del
campo intellettuale modificarsi per intervento di scrittori dai
cognomi sconosciuti e di origine incerta. Alfonsina è di questi.
Nata a Sala Capriasca, nel Canton Ticino, nel 1892, era
arrivata in Argentina coi genitori e i fratelli, quattro anni dopo.
Ma Alfonsina è anche donna e, di conseguenza, gli ostacoli si
moltiplicano: sconosciuta, madre nubile, senza uomini accanto
a sé a legittimare il passato, i progetti letterari, il suo stesso
operare, Alfonsina sceglie una via rischiosa e innovatrice
rispetto ai percorsi tradizionali. Non negozia la sua
accettazione col prezzo della sua libertà intellettuale o
personale. Anzi, non annulla né la sua sessualità né la sua
sensualità, tramutandole in centro tematico della sua poesia.
(...)
Alfonsina Storni da Poemas de Amor
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