Que reste - t - il ...
Trasfòrmati in parole:
senza più compagnia di fiati e di viole
facendo posto alla tua vita
la mia più niente ha a che fare
con gli anni
se correndo intorno a un solo nome
è sempre di te e di me che si tratta
e sempre le stesse armi
potenti di lutto e afflizione
che pure nei sogni a rovina
inseguono la mia levigatezza.
Ti vedo sui tuoi passi tornare ancora
più sottile le braccia già esitanti le gambe
nel tempo lentissimo della paura.
Cosimo Ortesta da Serraglio primaverile
Affascinante come i versi, questa musica, insieme alla magia dei suoi interpreti. Tra i due mi prende soprattutto Galliano, di cui ricordo di aver ascoltato tempo fa il "Concerto opale": una meraviglia...
RispondiEliminaGrazie di queste tue scelte!!!
Della canzone - un classico della musica francese con un testo molto bello di Charles Trenet- conoscevo le interpretazioni di Aznavour, Dalida e quella rivisitata da Ornella Vanoni.
RispondiEliminaMa mi sembra molto suggestiva anche questa versione strumentale del duo Galliano- Fresu. Dolce, un po' malinconica.
Grazie della visita e del commento.