mercoledì 22 novembre 2017

ELOGIO DELL'OMBRA 1

 
 
 

Buenos Aires, io seguito ad andare - senza quando o perché - per le tue strade...                   



NEW ENGLAND, 1967

Sono mutate le forme del mio sogno;
adesso sono oblique case rosse
e il delicato bronzo delle foglie
e il casto inverno e il pietoso ceppo.
Come al settimo giorno, è cosa buona
la terra. Nei crepuscoli perdura,
audace e triste, un che di inconsistente,
un suono antico di Bibbia e di guerra.
Presto ( si dice ) arriverà la neve
e l' America mi aspetta in ogni strada,
ma nella sera che declina avverto
lento il presente e così breve l'ieri.
Buenos Aires, io séguito ad andare
senza quando o perché, per le tue strade.




JAMES  JOYCE

In un giorno dell'uomo stanno i giorni
del tempo, da quel giorno inconcepibile
che fu il primo del tempo e in cui un Dio
tremendo prefissò giorni e agonie
fino a quell'altro in cui l'ubiquo fiume
del tempo umano tornerà alla fonte,
l' Eternità, e nell'oggi svaniranno
il futuro, il passato, ciò che è mio.
Fra l'aurora e la notte sta la storia
universale. Dalla notte vedo
ai miei piedi le rotte dell'ebreo,
Cartagine annientata, Inferno e Gloria.
Dammi - Signore - forza e allegria
per giungere alla vetta del mio giorno.





IL LABIRINTO

Zeus non potrebbe sciogliere le reti
di pietra che mi accerchiano. Ho scordato
gli uomini che fui; seguo l'odiato
percorso di monotone pareti
che è il mio destino. Rette gallerie
che si curvano in circoli segreti
col passare degli anni. Parapetti
che l'usura dei giorni ha sgretolato.
nella pallida polvere ho distinto
tracce che temo. L'aria mi ha portato
nei concavi crepuscoli un muggito
o l'eco di un muggito desolato.
So che nell'ombra è un Altro, la cui sorte
è fiaccare le estese solitudini
che intessono e che stessono quell' Ade
e agognare il mio sangue e divorare
la mia morte. E' mutuo il braccarci. Ah, fosse
questo l'ultimo giorno dell'attesa.


         Jorge Luis  Borges   da    Elogio dell'ombra


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