" Se non è maturo il tempo, è necessario commettere il peccato"
(...) Il messaggio che Jung lascia all'uomo in via di trasformazione
invita a tornare al proprio centro, perché lì l'uomo può trovare
non solo il centro dell'universo umano, ma anche quello dell'
universo cosmico.
Coloro che ereditano il messaggio di Jung si impegnano ad
operare in questa direzione: riportare l'interesse e quindi la
visione dell'uomo dall'esterno all'interno, al proprio centro,
per scoprire nel processo di individuazione personale un
momento di realizzazione del processo universale.
Ma proprio perché la trasformazione individuale è momento
della trasformazione universale, e quindi sociale, il movimento
che ormai si è messo in atto non può restare nell'ambito
privato dello studio analitico.
L'inconscio collettivo non appartiene soltanto all'analista e al
paziente che ne mediano il discorso: il suo pensiero raggiunge
anche chi - senza alcuna mediazione - lo mette in atto. E,
essendo la coscienza collettiva ancora al livello del sistema
univoco, questo metterlo in atto risulta catastrofico.
Le società degli uomini cominciano ad agitarsi, a dare segni
violenti di un bisogno di trasformazione. Si ritenta il regicidio
edipico. Qua e là si contesta l'autorità in nome dell'
individualità; in alcuni luoghi si mette in scena un carnevale
macabro che vuole falciare via con i vecchi ruoli le persone
che li rappresentano; in altri si scatena la guerra tra gli
uomini e le donne che vogliono rivendicare - gli uni a dispetto
delle altre e viceversa - il diritto all'omosessualità, mentre
della coppia coniugale non si deve più neanche parlare e ogni
vincolo d'amore viene rotto dal diritto alla libertà del sesso.
Si arriva ben presto a confondere la libertà individuale con l'
inasprimento dell'egoriferimento e si fa appello all'
immediatezza pulsionale come fosse la forza liberatoria dell'
amore. E così si arriva anche a fare della rivendicazione del
diritto personale la giusta molla della rivoluzione.
Chi - in qualche angolo della terra - nel silenzio del proprio
studio analitico - continua con fiducia a discorrere con l'
inconscio, viene a sapere - dall'inconscio stesso - che sta per
scatenarsi un diluvio universale.
L'umanità ha forse troppo peccato ? (...)
Silvia Montefoschi da Il sistema uomo ( Catastrofe e rinnovamento )
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