sabato 7 agosto 2021

UN LIBRETTO DI TRANSITO PER FRANCA

 


                                     Antoine (Brother ) Le Nain -  Pranzo in famiglia




Indosso e calzo ogni mattina forzando, come se avessi sempre un altro numero, un'altra taglia. Cresco ancora nel buio, come una pianta che beve dal nero della terra. Per vestirsi bisogna perdere i rami allungati nel sonno, le foglie più tenere aperte. Poi sentirle cadere a un tratto come per un inverno improvviso. Nello stesso istante perdi anche la coda e le ali che avevi. Da qualche parte del corpo lo senti. Non sanguini, è una privazione a cui ti hanno abituato. Non resta che cercare il tuo abito. Scivolare come un raggio, fino al calare della luce.



                                            ***


Aspetto che scenda la luce, resto qui, fino a che iniziano a camminare le pietre. Si schiudono come uova deposte da una madre che si è fatta di sabbia. Affiorano a un tratto le piccole zampe e la testa. Vengono a un mondo che ha già chiuso gli occhi. Mi avvicino: le stringo in una mano, le tengo sul petto. Poi le accompagno a riva, le riconsegno.



                                                   ***


A un tavolo di distanza sediamo, ai lati opposti di uno specchio. A tratti affiora una parte del tuo viso o del mio. Ci conosciamo, socchiudiamo gli occhi. Portiamo qualcosa alla bocca. Con piccoli scatti del muso un passero si allontana e ritorna. Tu hai spezzato il pane. Da uno spazio aperto, da un angolo bianco, aspetti.


Sulla tovaglia un piccolo quadrato premuto dalle tue dita. In una coltivata, operosa distrazione.



                                                 ***


Chini la testa da un lato e mi guardi. Hai le braccia aperte, mi porgi un osso. Grande come un femore. Non so se è bianco, se ha ancora un po' di carne.



                         Franca  Mancinelli    da   Libretto di transito



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