Jean Steen - La visita del medico
" All'instabilità tumultuosa della malattia, serve di contrappeso la solidezza delle strutture poetiche: decise, obbedienti, serrate. In questo senso l'opera di Cléry Celeste si impernia sull'incessante discordia tra la vita e il mistero della sua presenza nel mondo; tra la carne e il suo non conosciutissimo sapore. Queste trasmutazioni prodigiose si svolgono tutte sullo sfondo della quotidianità. così, dalle prospettive infinite dei centri medici, si potranno tirar fuori : i camici, i pulsanti, i moduli del consenso, il posto macchina. Ogni oggetto contribuirà nel suo piccolo a restituire un intimo diario delle cose viste e vissute sul posto di lavoro. Un diario, senza il quale le cose rimarrebbero soltanto delle cose e i pensieri su queste ultime assomiglierebbero a dei canarini in pensione nelle gabbie del burnout . " ( Michele de Virgilio )
La perca di mare incuba dentro
la bocca respiri di pesci
come le membrane porose della casa
con tutte le cose disposte
nel silenzio dei gesti, gli angoli
e la solida memoria muscolare.
Li abbiamo tutti gli alberi
dei viali di casa nostra,
sarebbero la prima cosa
che uno cerca
quando torna a casa.
***
A ottanta centimetri da me
vedo i tuoi occhi agitarsi
sbattere la coda delle pupille
con la curiosità degli scoiattoli
nell'ora chiara della ricerca del cibo.
***
Il lavoro è ricominciare a cicli
come gli anni e i criceti nella ruota.
Stesso posto macchina, il sorriso
abbinato al camice, i pulsanti e anche le frasi.
Ma le frasi, chi torna dei miei pazienti
le riconosce le frasi sempre uguali ?
Lo scarto della routine sta in loro
nelle ultime richieste di aiuto.
***
Ha firmato lentamente il modulo del consenso
il paziente strano del mercoledì
ha detto che ormai non riconosceva
neanche più la sua scrittura.
Ha chiesto se il braccio era il suo
se doveva stendersi sul lettino
come avrebbe fatto
ora che era finalmente
altro da sé.
***
Questa volta sono stata io
diventare disumana è stato semplice
radere al suolo ogni impianto collettivo,
nessun contatto visivo, nessun contatto
uditivo. Apriva la bocca come i pesci
il vecchio di fianco a me in treno
roteava gli occhi in una apnea indolore.
Cléry Celeste da La traccia delle vene
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