lunedì 16 agosto 2021

SEMI DI FUOCO PER IDOIA

 


                                         Che fecero di questo corpo una donna innamorata...





CONTRO IL BOSFORO


Resto aggrappata a quel primo verso

che guardando il tuo collo ho scritto un giorno.

Resto affacciata al precipizio - brivido

dei tuoi fianchi.

Stringo il dolore e la polpa gustosa

del ricordo

di quel suk di Istanbul

dove mi sfiorasti la schiena

con la punta dei tuoi seni.

Seguo i tuoi piccoli passi

che ancora mi portano all'hotel,

veli, sandalo e cuscini.

Vengo verso di te, che mi consegni

pelle aperta e silenziosa,

supplichevole e sfidante

bruciando la mia bocca inesperta.



                                            ***


SALE DI SIRENA


Sorriso minuzioso di bambina brillante

( e angoli nascosti nel tuo pensiero )

- " La vita mi ha buttato giù e riposo,

in perenne

solstizio d'inverno " - Sussurri e mi tocchi.

Depongo la mia armatura ai tuoi piedi,

mentre

sento

il tuo sale di sirena che mi brucia le dita

( morsi traditori con denti di miele ),

petali di pelle, bavaglio della mia bocca.

I  miei occhi vagabondi emettono fuoco torbido.

Il mio carniere perduto nel bosco

trema col bacio di luce che mi hai dato.

Lo porto sul mio fianco ( scheggia deliziosa ),

lo accolgo sulle mie costole, consunte e tristi.



                                                    ***


SEMI DI FUOCO


La mattina mi ha riempito la memoria di cristalli :

un uomo unto di fango crolla ai miei piedi,

la donna fatta di sabbia che non cancella mai il tempo,

una grotta femminile che fu l'origine del mondo,

morta e chiusa mi abbandonò al mio destino.

Hai tracciato un cerchio intorno al mio corpo,

sono un arancio vecchio e goffo, con l'anima essiccata.

Cippi vari ci circondano:

tre penne bianche, il seno avvizzito di un'anziana,

tre maledizioni, un pettina malato di madreperla.

Braci di un amore - granchio che ancora stringe con le sue chele.

Ho acceso la pira dove mi farai ardere

in carboni arancio ( felicità, sopore ).

E il tronco mi rinverdisce libera da ombra e ceneri

quando stringi la mia vita tra le tue fiamme,

fuoco e purificazione.



                                          ***


ODE A EROS


Se si trattasse solo del battito,

membranoso e fugace, della carne e delle ossa,

o della rischiosa chimica

che si scatena a causa di incerti referenti

( ricordi - chissà - di un padre e di una madre,

ricordi puerili di un bambino dell'infanzia ).

Se tu fossi l'istinto che portai da una grotta,

dono di femmine inquiete in cerca di un marito,

o fossi il residuo della natura che cerca di procreare,

se fossi solo, Amore,

un regalo senza magia che cerca i nostri amplessi

per forgiare futuri,

se fossi questo e non lo sciroppo bianco

che si accende nelle mie vene ogni volta che lo guardo.

Anche se solo questo fossi, Eros,

e non le cento api che brulicano nella mia anima

ogni volta che lui mi bacia,

io continuerei nel mondo a percorrere le sue strade

con la speranza cucita nelle pieghe della mia gonna;

io continuerei a bere l'acqua dalle mani

che fecero di questo corpo una donna innamorata.



                                            ***


La terra si spaccherà in due e si dissangueranno i laghi,

fiumi e oceani che popoleranno il tuo silenzio di serpenti.

Fruscìo di rettili farà scricchiolare il fogliame infinito

e uno stridìo di ossa assordirà

l'universo nei suoi limiti.

E il mio spirito di riempirà di solitudine interstellare,

di grida mute ogni volta,

ogni volta che mi rifiuterai il tuo corpo.




                                Idoia  Arbillaga    Trad.  di  Emilio Coco

 


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