Che fecero di questo corpo una donna innamorata...
CONTRO IL BOSFORO
Resto aggrappata a quel primo verso
che guardando il tuo collo ho scritto un giorno.
Resto affacciata al precipizio - brivido
dei tuoi fianchi.
Stringo il dolore e la polpa gustosa
del ricordo
di quel suk di Istanbul
dove mi sfiorasti la schiena
con la punta dei tuoi seni.
Seguo i tuoi piccoli passi
che ancora mi portano all'hotel,
veli, sandalo e cuscini.
Vengo verso di te, che mi consegni
pelle aperta e silenziosa,
supplichevole e sfidante
bruciando la mia bocca inesperta.
***
SALE DI SIRENA
Sorriso minuzioso di bambina brillante
( e angoli nascosti nel tuo pensiero )
- " La vita mi ha buttato giù e riposo,
in perenne
solstizio d'inverno " - Sussurri e mi tocchi.
Depongo la mia armatura ai tuoi piedi,
mentre
sento
il tuo sale di sirena che mi brucia le dita
( morsi traditori con denti di miele ),
petali di pelle, bavaglio della mia bocca.
I miei occhi vagabondi emettono fuoco torbido.
Il mio carniere perduto nel bosco
trema col bacio di luce che mi hai dato.
Lo porto sul mio fianco ( scheggia deliziosa ),
lo accolgo sulle mie costole, consunte e tristi.
***
SEMI DI FUOCO
La mattina mi ha riempito la memoria di cristalli :
un uomo unto di fango crolla ai miei piedi,
la donna fatta di sabbia che non cancella mai il tempo,
una grotta femminile che fu l'origine del mondo,
morta e chiusa mi abbandonò al mio destino.
Hai tracciato un cerchio intorno al mio corpo,
sono un arancio vecchio e goffo, con l'anima essiccata.
Cippi vari ci circondano:
tre penne bianche, il seno avvizzito di un'anziana,
tre maledizioni, un pettina malato di madreperla.
Braci di un amore - granchio che ancora stringe con le sue chele.
Ho acceso la pira dove mi farai ardere
in carboni arancio ( felicità, sopore ).
E il tronco mi rinverdisce libera da ombra e ceneri
quando stringi la mia vita tra le tue fiamme,
fuoco e purificazione.
***
ODE A EROS
Se si trattasse solo del battito,
membranoso e fugace, della carne e delle ossa,
o della rischiosa chimica
che si scatena a causa di incerti referenti
( ricordi - chissà - di un padre e di una madre,
ricordi puerili di un bambino dell'infanzia ).
Se tu fossi l'istinto che portai da una grotta,
dono di femmine inquiete in cerca di un marito,
o fossi il residuo della natura che cerca di procreare,
se fossi solo, Amore,
un regalo senza magia che cerca i nostri amplessi
per forgiare futuri,
se fossi questo e non lo sciroppo bianco
che si accende nelle mie vene ogni volta che lo guardo.
Anche se solo questo fossi, Eros,
e non le cento api che brulicano nella mia anima
ogni volta che lui mi bacia,
io continuerei nel mondo a percorrere le sue strade
con la speranza cucita nelle pieghe della mia gonna;
io continuerei a bere l'acqua dalle mani
che fecero di questo corpo una donna innamorata.
***
La terra si spaccherà in due e si dissangueranno i laghi,
fiumi e oceani che popoleranno il tuo silenzio di serpenti.
Fruscìo di rettili farà scricchiolare il fogliame infinito
e uno stridìo di ossa assordirà
l'universo nei suoi limiti.
E il mio spirito di riempirà di solitudine interstellare,
di grida mute ogni volta,
ogni volta che mi rifiuterai il tuo corpo.
Idoia Arbillaga Trad. di Emilio Coco
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