sabato 9 maggio 2020

PASSIONI DI BIONDO PLATINO




                                     Passioni profonde di brillantine e biondo platino...




SEI PARTITA

Sei partita
per un posto lontano
da quando ti conosco.

Ho preso io il treno,
l'aereo, di nuovo il treno
e cammino in una direzione
opposta alla tua.

Eppure sei partita tu.

Tu sei nello stesso posto
in cui ti ho conosciuta,
ti bagna sempre il mare
su tre lati
e i tuoi capelli
sono castani e montuosi,
chiari al confine.

Nonostante questo sei partita.

In ogni abbraccio
sentivo l'oltreoceano,
in ogni parola
l'addebito di uno scatto telefonico
intercontinentale,
come se ci fossimo conosciuti
in un tempo lontano.

Tu sei partita.

E io sono lontano,
a guardare il freddo
e le case di tanti mattoncini
ordinati
e cammino discreto
lontano da te,
lontano da me,
vicino solo
agli sconosciuti.

Ci dev'essere un posto
dove si trova chi è lontano.
Ci vediamo lì stasera
dopo cena:
ho molte cose da dirti
e poca voce.

Vieni sola
e senza addio.


                                            ***

NEI TUOI OCCHI

Nella pupilla:
il vuoto di uno specchio,
le ali di un tormento,
il cuore, di sangue nero.

Nell'iride:
terra di Siena bruciata
e calce viva in solchi
di sonno disturbati.

Nel cristallino:
mare
di bambina
e sabbia fina
che soffiata da un pallone 
gonfiato
ti irrita
e diventa lacrima 
indesiderata.

Nella cornea:
sentieri d'aghi
e strade di spine.
Mille e mille persone
in processione.
E non una.

Nella retina:
panorami rovesciati,
orizzonti imprevisti
oltre ai quali cadi
dalla Terra, che in verità
era piatta.

Nel nervo ottico:
io,
impulso elettrico
che si fa carne
solo per te
e solo di giorno,
quando i sogni non mordono.

Questo vedo nei tuoi occhi
che ti ostini - seriosa -
davanti a me
a tener chiusi.


                                           ***

LE PRESE LA MANO

Lei prese la mano e la portò con sé.
Ma lei senza una mano proprio
non sapeva stare.
Gli chiese di restituirla . Ma lui l'aveva
usata.
A lei non importava che fosse prima
o seconda mano.
Lui gliela ridiede, controvoglia.
Lei la indossò, contromano.
Quando due persone: sia mano.


                                             ***

PIENI DI FUGA

Io qui, tu là. In mezzo un istinto di sopravvivenza
a forma di fune. Tu tiri, io tiro, poi molliamo
entrambi correndoci addosso. Mancandoci. Tu
là, io qui. Mi sento a mio agio dalle mie parti. Verrai
a trovarmi presto per scambiare due
chiacchiere sulle cose - pensierose e inquiete - a
forma di vita? Tu qui, io qui. In silenzio ma
significativi ; a stretto contatto ma non ancora
caduti in noi. Tu là, io là.
Là..là..là.. là...


                                          ***

TU, RESA

Marina - ti prego - non essere Teresa. Non sopporto
quel tuo sguardo teresino, quei tuoi discorsi
pieni di teresità, quei cambi di umore teresiaci, i
tuoi modi di fare così teresizzanti. Tutto, in te, mi
dice Teresa, Marina. Ti prego, arrenditi!
Torna in te, resa.


                                        ***

INCHIOSTRO SIMPATICO

Non vedo l'ora di vederti,
ti cerco anche,
ma poi,
quando mi sei vicina,
mi invade la noia
come una tempesta
di sbadigli.

Non lo faccio apposta
- credimi -
ma ho subito voglia di scappare via
per poi aspettare
di rivederti.

Non è quello che dici,
non quello che fai,
sei molto carina e misurata.

Ma è che tutto 
mi sembra così finto ed esteriore,
lontano dagli slanci immaginati
dei film in bianco e nero,
da quelle passioni profonde
di brillantine e biondo platino.

Tutto colloquiale e quotidiano
un vano affanno
in questo tempo senza spinte
e senza gloria
che ci immerge.

Apriti il torace , una buona volta,
dammi a vedere una lacrima
d'acqua e sale, non di cristallo.

Oppure penserò
che siamo esseri scritti
e non siamo altro che la nostra scrittura.

E smetteremo di incontrarci
per rimanere
in un profluvio di lettere,
parole, vocali
scritte su lenzuola immacolate
con l'inchiostro simpatico,
perché - comunque -
alla simpatia
non rinuncio.

L'inchiostro simpatico funziona così:
ha bisogno di calore,
così noi.
O resteremo invisibili.



  Ivan  Talarico   da      Ogni giorno di felicità è una poesia che muore


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