sabato 23 maggio 2020

CORONAVIRUS E ABBRACCI




LA PROSSIMA GENERAZIONE SI RICORDERA' COME SI DA' UN ABBRACCIO ?

(...) A causa dell'attuale pandemia qualcosa cambierà dentro di 
      noi. Per anni a venire guarderemo con diffidenza chi volesse
      avvicinarsi per scambiare un bacio a una festa, mentre la
      stretta di mano tra persone che hanno appena firmato un
      accordo resterà un gesto folle. Gli abbracci? Comportamento
      a rischio. Una carezza affettuosa al primo incontro... chissà.
      Immaginiamo un negozietto sprovvisto di disinfettante per le
      mani o un barista senza guanti, oppure il gesto di prelevare 
      una busta dalla cassetta della posta senza passarla subito con
      un panno igienizzante, per poi correre a lavarsi le mani che
      hanno toccato la busta, che è stata toccata dal postino e da
      qualcun altro ancora all'ufficio postale, e lavarsi le mani
      daccapo perchè hai dimenticato di pulire le chiavi che hai
      afferrato dopo aver aperto la porta di casa.
      Roba da barzellette.
      Penso anche ai nostri cari in tempo di crisi. Oggi, anziché
      stringerci tutti assieme nel nostro appartamento, che ci fa
      sentire al sicuro perchè ci raccoglie tutti sotto lo stesso tetto,
      occorre star lontano l'uno dall'altro per timore di infettarci.
      I miei figli non vengono a vedermi per paura di contagiarmi
      con qualcosa che forse hanno già preso, ma di cui non 
      mostrano ancora i sintomi. Gli amici degli amici vanno tenuti
      alla larga, per esempio. Il tecnico della TV è diventato un 
      pericoloso intruso. E così mi viene da riflettere sul tempo in
      cui ripenseremo alla nostra vecchia vita e ricorderemo quando
      non ci si pensava due volte prima di andare a teatro o al
      ristorante, o a stendersi a terra su un tappetino pulito alla
      svelta in palestra, o quando un vagone affollato della  metro
      non ci spaventava affatto, se riuscivi a infilarti accanto al tizio
      che bloccava l'ingresso dei passeggeri solo perchè gli piaceva
      appoggiarsi alle porte quando si richiudevano.
      Immaginare che a quel tempo si facevano programmi per l'
      estate. Programmi per l'estate? Volete scherzare. Biglietti
      aerei, prenotazioni alberghiere, concerti, eventi sportivi, 
      lezioni private, appuntamenti dal dentista, la vita stessa :
      abbiamo cancellato tutto, se non siamo già stati cancellati 
      dagli altri. Cene con gli amici? Una cosa del passato. E 
      pensare che a qualcuno di noi piacevano persino le sale
      affollate del cinema. Mai più.
      Oggi, se sento un colpo di tosse, prendo subito la porta !
      C'è chi sostiene che questo virus ci condizionerà per una
      generazione a venire. Il che equivale a vent'anni. Per allora
     ci saremo dimenticati come si fa a toccare qualcosa o qualcuno
     senza farci la doccia con il disinfettante.
     Che mondo, quello che si annuncia !   (...)



             André  Aciman    da     C'è un posto nel mondo...Siamo noi.



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