venerdì 22 maggio 2020

IL DIAVOLO IN CORPO A RAIMOND 5



Lei rispose:
«Invece di farmi una tale paura, avresti potuto venire domattina. Così, hai avuto il tuo permesso Otto giorni in anticipo?».
Mi prendeva per Jacques.
Ora, pur vedendo in che modo l'avrebbe accolto, di un sol botto venivo a scoprire che già mi teneva all'oscuro di qualcosa. Jacques, dunque, sarebbe arrivato fra Otto giorni!
Accesi la luce. Lei restò girata verso il muro. Era semplice dire: «Sono io», e pertanto non lo dissi. La baciai sul collo.
«La tua faccia è tutta bagnata. Ma, asciugati».
A questo punto si voltò e lanciò un grido.
In un baleno mutò atteggiamento, e senza fare lo sforzo di spiegarsi la mia presenza notturna:
«Ma povero tesoro mio, acchiapperai un malanno! Svestiti presto».
Corse a riattizzare il fuoco nel salotto. Rientrando nella stanza, poiché me ne stavo li impalato disse:
«Vuoi che ti aiuti?».
Io che paventavo soprattutto il momento in cui avrei dovuto svestirmi e ne consideravo il lato ridicolo, benedicevo la pioggia in virtù della quale quello spogliarsi prendeva un significato materno. Ma Marthe se ne andava, ritornava, se ne riandava in cucina, per controllare se l'acqua del mio grog era calda. Finalmente mi trovò nudo sul etto, mezzo nascosto sotto lo strapuntino. Mi sgridò: «E da incosciente star nudo: dovevi essere frizionato con acqua di colonia».
Poi Marthe apri un armadio e mi gettò una camicia da notte. «Doveva essere della mia misura». Un indumento di Jacques! E pensavo all'arrivo di quel soldato, possibilissimo visto che Marthe ci era cascata.
Stavo dentro il letto. Marthe mi raggiunse. Le chiesi di spegnere la luce. Giacché, anche nelle sue braccia, diffidavo della mia timidezza. Il buio mi avrebbe dato coraggio.
Marthe mi rispose dolcemente:
«No. Ti voglio vedere quando ti addormenti».
A quel parlare così grazioso, provai un certo imbarazzo. Vedevo la toccante dolcezza di quella donna che rischiava tutto per diventare la mia amante e, non potendo immaginare la mia morbosa timidezza, accettava che io mi addormentassi accanto a lei. Da quattro mesi dichiaravo di amarla, e non le davo quella dimostrazione di cui gli uomini sono tanto prodighi e che spesso viene presa da loro per amore. Spensi la luce a viva forza.




                Raimond  Radiguet    da    Il diavolo in corpo



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