Non voglio che pensieri legati a me ti leghino...
Non so dove sei in Roma
senza nome delle vie e numeri civici.
Chiedo di te ai mercanti fuori dal templi.
Il tuo nome non basta.
E allora cito i tuoi capelli ricci
e le spiagge incantate nei tuoi occhi.
***
Beccheggiano gli alberi laggiù
e tu declami : " Lo vedi il vento? "
Oh estrosa Margherita mia,
mi manca , ahimè, la fantasia.
Vedo solo
uno sperticar di rami.
***
Perché non hai il rossore
- d'amore e di vergogna
d'ira e pudore -
nulla precede più il tuo sguardo,
e a nulla vale la figura che mostri.
Diafano corpo l'acquazzone bagna.
Non mi rimane che trasognare una lacrima
sul tuo madido volto.
Tanto basta alla vana speranza d'un letto
- che è pur sempre un sogno covato all'asciutto,
un vivido germoglio che mi infiamma le guance.
***
Tardo a parlarti perché troppa è la distanza :
ti stupisse almeno il silenzio.
Il mio morire ti viene dietro
sotto i trionfi della bufera
nella finta primavera.
***
Adesso non ricordo più niente
del bene che mi hai fatto.
Ricordo solo il male.
Guida della mia vita,
maestro d'una scuola
che seppure eroicamente
ti ha fatto morire.
Non in me
non in lei
dove ancora vivi.
***
Non voglio che tu capisca
né che senta
non voglio che tu ricordi
né che pensieri
legati a me ti leghino.
Vincenzo Cerami da Alla luce del sole
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