lunedì 30 dicembre 2019

MAL DI PIETRE 6



(…) Invece con il Reduce, la notte era così emozionata per aver
       scoperto - sicuramente - la famosa cosa principale, che stava
  sveglia a guardare come lui era bello,sfruttando qualche chiarore
    nell'oscurità, e quando sussultava spaventato, come se sentisse
    sparare, o che  cadevano le bombe sulla nave e la spezzavano in
    due, lo sfiorava leggermente con un dito e il Reduce - nel sonno -
    le rispondeva attraendola a sé e non era distante da lei neppure
    quando dormiva.Allora nonna prendeva coraggio e si faceva una
    nicchia nella curva del suo corpo e si metteva da sola il braccio
 del Reduce attorno alle spalle e la mano sulla testa e l'impressione
  che le faceva questa posizione mai provata, era tale che non
  riusciva a rassegnarsi a quella cosa- secondo lei senza senso- che
  è addormentarsi quando si è felici. Quindi c'era da chiedersi se
  gli innamorati vivessero così. E se fosse possibile. E se non
  decidessero anche loro, a un certo punto, di mangiare e di
  dormire . 
  Delle prestazioni di nonna, la preferita del Reduce era la geisha,
  la più difficile. Perché con nonno lei se la cavava raccontandogli
  cosa ci sarebbe stato per cena,invece il Reduce voleva prestazioni
  sofisticate, tipo la descrizione della spiaggia del Poetto e di
  Cagliari e del suo paese e i racconti della sua vita quotidiana e
  del suo passato e delle emozioni provate dentro il pozzo e faceva
 tante domande e voleva risposte particolareggiate.Così mia nonna
 uscì dal suo mutismo e ci prese gusto e non la finiva più
 di raccontare.
 Con lui non si vergognava di niente, eppure di fare la pipì insieme
 per buttare fuori le pietre, e siccome per tutta la vita le avevano
 detto che sembrava una di un paese della luna, le sembrò di aver
 incontrato - finalmente - uno di quel suo stesso paese ed era quella
 la cosa principale della vita, che le era sempre mancata.  (…)



            Milena  Agus   da    Mal di pietre

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