lunedì 30 dicembre 2019

MAL DI PIETRE 2



(…) Nel letto alto - la notte - nonna si rannicchiava il più lontano
       possibile da lui, tanto che cadeva spesso per terra e quando,
       nelle notti di luna, dagli scurini delle porte penetrava la luce e
       illuminava la schiena di suo marito,lei ne aveva quasi spavento
       di questo estraneo forestiero che non sapeva se fosse bello o
       no,tanto non lo guardava e tanto lui non la guardava.Se nonno
       dormiva profondamente, lei faceva la pipì nel pitale sotto il
       letto, altrimenti- bastava facesse un movimento impercettibile-
       che si metteva lo scialle e usciva dalla camera e attraversava il
       cortile con qualunque tempo per andare al gabinetto di fianco
       al pozzo. Del resto, nonno non tentò mai di avvicinarla e se ne
       stava anche lui così rattrappito sull'altra sponda- corpulento
       com'era - che più volte cadde ed erano tutti e due sempre
       pieni di lividi. Da soli, cioè in camera da letto e basta, non
       parlavano mai. Nonna faceva le preghiere della notte, nonno
       no, perché era ateo e comunista. E poi uno dei due diceva: "
       Fate buona notte ", e l'altro : " Una buona notte anche a voi".
       La mattina, mia bisnonna voleva che la figlia preparasse il
       caffè per nonno. Il caffè di allora, di ceci e orzo tostati nel
       camino con un attrezzo apposta e poi macinato.
      " Portate il caffè a vostro marito", e allora nonna andava con
       la tazzina viola piena di dorature sul vassoio di vetro dai
       motivi floreali, glielo posava ai piedi del letto e scappava
       subito, come se avesse lasciato la ciotola a un cane rabbioso
       e neppure questo si perdonò mai in tutta la vita .  (…)




                        Milena  Agus    da      Mal di pietre 
      

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