venerdì 27 dicembre 2019

LE DISOBBEDIENTI 2


(…) Quando finalmente sono diventate le artiste che volevano
       essere, ognuna a modo suo ha rivolto alla realtà femminile uno
       sguardo diverso e partecipe,capace di raccontare gioie e ferite
       come la mano maschile non aveva mai fatto. E ognuna di loro,
       con la sua energia e indocilità, ha contribuito a cambiare la
       posizione femminile nella gerarchia artistica : da un'eterna
       periferia al centro della scena.
     Marcel Proust rimproverava al critico Charles de Sainte -Beuve
     di dare troppo risalto alla biografia quando parlava di uno
     scrittore. La scrittura nasce altrove, sosteneva l'autore della
     " Recherche ". E come si può negare che la scrittura o la pittura
    e l'arte tutta nascano in quell'altra vita fatta di tutto ciò che nella
     quotidianità non trova spazio : amori impossibili, sogni
     irrealizzati o irrealizzabili, atti mancati, fantasie, visioni ?
     Ma è anche vero che tutti questi meravigliosi scarti è la vita a
     produrli. L'arte è un'altra cosa, ma la vita è la fonte. La vita
     delle donne - poi - lo è moltissimo, piena di divieti, di obblighi
     e desideri difficili, come è ancora, ma soprattutto è stata.
     Le donne che nei tempi passati sono riuscite a diventare delle
     artiste importanti, hanno dovuto combattere una lotta corpo a
     corpo con il proprio tempo, hanno dovuto superare ostacoli,
     impossibilità, incomprensioni, condanne.
     Per questo sono state maestre di disobbedienza.  (…)



  Elisabetta  Rasy  da    Le disobbedienti ( Storie di sei donne che hanno cambiato l'arte )

   
 
    La culla   ( Berthe Morisot )
 
 
 

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