venerdì 27 dicembre 2019

LE DISOBBEDIENTI 1

 
 

                                                             Berthe Morisot ( E. Manet )

                    
IL TALENTO E LA VITA

(…) Avrei voluto vivere a Parigi quando Berthe Morisot conosce
       Edouard Manet. E' un momento magico per la pittura : tutto
       cambia, e cambiano anche gli uomini  le donne e i loro cuori.
       Berthe è bella e riservata, Edouard affascinante e 
       intraprendente. Forse si amavano, certamente si attraggono.
       Ma, qualsiasi cosa sia avvenuta tra loro, quell'amore segreto
       si è riversato nella pittura di entrambi. Lui le dedica dei
       ritratti meravigliosi, ma lei non vuole essere soltanto una
       modella : vuole dipingere, stare dall'altra parte della tela
       proprio come lui. E ci riesce : sarà presente - unica donna -
       alla prima, celebre mostra degli Impressionisti.
       Berthe è la bellissima ragazza dipinta da Manet che guarda
       davanti a sé con occhi ardenti e in mano un mazzolino di
       violette su una parete del parigino museo d' Orsay.Ma è anche
       l'autrice di una celebre maternità laica La Culla  qualche
       sala più in là nella stessa galleria che racchiude tanti 
       capolavori. Tra i due quadri passa una corrente di desiderio 
       che mi ha colpita, non solo per la bellezza con cui accende le
       opere, ma per il misterioso intreccio di arte e vita nel quale le
       immagini catturano. E' dal fascino della storia di Berthe, la
       ragazza borghese che ha saputo dire di no agli obblighi e ai
       divieti della famiglia e della società per diventare una grande
       artista, che è cominciato il mio viaggio nella costellazione
       femminile raccontata in questo libro,andando avanti e indietro
       nel tempo. Le donne di cui scrivo sono diverse tra loro per
       epoca, situazione familiare, carattere, povere o benestanti,
       istruite o quasi analfabete. Ma c'è qualcosa di essenziale che 
       le accomuna: il talento e la voglia di non piegarsi alle regole 
       del gioco imposte dalla società del loro tempo. Fragili ma
       indomabili, hanno saputo difendersi con tenacia dalle 
       aggressioni della vita.Dalla violenza maschile,come Artemisia
       Gentileschi, stuprata da un amico del padre; dalle avversità
       dei tempi, come Elisabetta  Vigée Le Brun, esiliata dalla
       Rivoluzione Francese; dalla ferocia della Storia, come
       Charlotte Salomon in fuga dai nazisti; dai tormenti della 
       malattia, come Frida Kahlo; dalla gabbia dei pregiudizi,come
       Suzanne Valadon. Nelle loro vite tempestose e luminose,
       ognuna mi è sembrata caratterizzata da una speciale virtù, 
       un'arma dell'anima per reagire alla prepotenza del mondo
       circostante. Virtù faticose come : coraggio, tenacia, resistenza,
       ma anche altre considerate come vizi :irrequietezza, ribellione,
       passione.  (…)



Elisabetta  Rasy   da   Le disobbedienti ( Storie di sei donne che hanno cambiato l'arte )


Nessun commento:

Posta un commento