Berthe Morisot ( E. Manet )
IL TALENTO E LA VITA
(…) Avrei voluto vivere a Parigi quando Berthe Morisot conosce
Edouard Manet. E' un momento magico per la pittura : tutto
cambia, e cambiano anche gli uomini le donne e i loro cuori.
Berthe è bella e riservata, Edouard affascinante e
intraprendente. Forse si amavano, certamente si attraggono.
Ma, qualsiasi cosa sia avvenuta tra loro, quell'amore segreto
si è riversato nella pittura di entrambi. Lui le dedica dei
ritratti meravigliosi, ma lei non vuole essere soltanto una
modella : vuole dipingere, stare dall'altra parte della tela
proprio come lui. E ci riesce : sarà presente - unica donna -
alla prima, celebre mostra degli Impressionisti.
Berthe è la bellissima ragazza dipinta da Manet che guarda
davanti a sé con occhi ardenti e in mano un mazzolino di
violette su una parete del parigino museo d' Orsay.Ma è anche
l'autrice di una celebre maternità laica La Culla qualche
sala più in là nella stessa galleria che racchiude tanti
capolavori. Tra i due quadri passa una corrente di desiderio
che mi ha colpita, non solo per la bellezza con cui accende le
opere, ma per il misterioso intreccio di arte e vita nel quale le
immagini catturano. E' dal fascino della storia di Berthe, la
ragazza borghese che ha saputo dire di no agli obblighi e ai
divieti della famiglia e della società per diventare una grande
artista, che è cominciato il mio viaggio nella costellazione
femminile raccontata in questo libro,andando avanti e indietro
nel tempo. Le donne di cui scrivo sono diverse tra loro per
epoca, situazione familiare, carattere, povere o benestanti,
istruite o quasi analfabete. Ma c'è qualcosa di essenziale che
le accomuna: il talento e la voglia di non piegarsi alle regole
del gioco imposte dalla società del loro tempo. Fragili ma
indomabili, hanno saputo difendersi con tenacia dalle
aggressioni della vita.Dalla violenza maschile,come Artemisia
Gentileschi, stuprata da un amico del padre; dalle avversità
dei tempi, come Elisabetta Vigée Le Brun, esiliata dalla
Rivoluzione Francese; dalla ferocia della Storia, come
Charlotte Salomon in fuga dai nazisti; dai tormenti della
malattia, come Frida Kahlo; dalla gabbia dei pregiudizi,come
Suzanne Valadon. Nelle loro vite tempestose e luminose,
ognuna mi è sembrata caratterizzata da una speciale virtù,
un'arma dell'anima per reagire alla prepotenza del mondo
circostante. Virtù faticose come : coraggio, tenacia, resistenza,
ma anche altre considerate come vizi :irrequietezza, ribellione,
passione. (…)
Elisabetta Rasy da Le disobbedienti ( Storie di sei donne che hanno cambiato l'arte )
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