mercoledì 18 dicembre 2019

DIEGO E FRIDA 3

 
 
 
    Diego visto da Frida
 
                                                           
(…)  Ma gli insulti e gli attacchi non condizionano Diego. Fanno
    parte dei fenomeni sociali di un mondo in decadenza, nient'altro.
    La vita intera continua interessarlo, a meravigliarlo con i suoi
    mutamenti, e tutto lo sorprende con la sua bellezza, ma niente lo
    delude o lo intimidisce perché conosce il meccanismo dialettico
    dei fenomeni e degli eventi. Osservatore acutissimo, è riuscito ad
    accumulare un'esperienza che, unita alla sua conoscenza - direi
    intima - delle cose e alla sua immensa cultura, gli permette di
    decifrare le cause. Come un chirurgo, apre per vedere, per
    scoprire il lato più profondo e nascosto e ottiene qualcosa di
    sicuro, di positivo, in grado di migliorare le condizioni e il
    funzionamento degli organismi. Per questo Diego non è né
    disfattista né triste. E' - fondamentalmente - un indagatore, un
    costruttore ma, soprattutto, un architetto. E' architetto nella sua
    pittura,nel suo modo di pensare e nel suo desiderio appassionato
    di organizzare una società armonica, funzionale e solida.
    Compone utilizzando sempre elementi precisi e matematici. E se
    la sua composizione può essere un quadro, una casa o un
    ragionamento, il suo fondamento è sempre la realtà. La poesia
   delle sue opere è la poesia dei numeri,delle fonti vive della storia.
   Le sue leggi, le leggi fisiche e stabili che regolano la vita  intera
   degli atomi o dei soli. Prova magnifica del suo genio di
  architetto sono i suoi murales che si legano e vivono con l'edificio
  stesso, con la loro funzione materiale e organizzata.  (…)



                          Lettere appassionate di  Frida  Kahlo



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