mercoledì 20 novembre 2019

IL CAPRICCIO DI MARTHA 1

 
 

                                 Pesci di luce, sappiamo e non sappiamo il nome da tacere...
                                     
NUDITA'

La memoria del profumo di te
allunga me nel rito di cercarti
attraverso ogni angolo cieco
della tua pungente superficie
lungo l'instabile barriera
- sei tu ma ci sei dietro -
incitante dolente
della tua arrogante nudità
pure amorosa
del tuo segretissimo candore
la tua convinzione tagliente
seducente
la tua certezza di stregone
bianca nuda immateriale altera
sconfinata
           immacolata
                         sola
immensamente assente.


                                             ***

L'ODORE DEL TUO CORPO

L'odore del tuo corpo
a momenti svanito nel meandro
di confuse memorie
- gomitolo scordato
di un' Arianna tardiva
che non sa riconoscere
il volto dell'amante -
definisce un sentiero
che è unico ed è vero.
Come freccia impazzita
che perde il suo bersaglio
ma sa tornare indietro
si schianta nel disegno
non più dimenticabile
delle tue labbra aperte
del tuo bacio mancato.


                                           ***

COME IL PANE

Una è la parola che nomina
la comunione del mio amore
col tuo silenzio.

Per cercarla salgo
sulla mitica scala
fino allo spazio aperto
dove ogni sospensione è armonia.

Mi lascio dietro oggetti voci nubi
l'insolita freschezza in cui arde
la luce dello sguardo che fa nascere
 la forza che realizza la salita.

E l'intenso profumo del segnale.

Non c'è parola che dica
lo spazio accordato
il silenzio delle cifre in pausa
l'altezza sommersa
o la navigazione infine immobile.

Pesci di luce nell'aria senza aria
sappiamo e non sappiamo
il nome da tacere.


                                            ***

IL CORPO DEI SOGNI

Dietro un'immagine
riflessi incrociati
vedo la tua sagoma.

E' in me il tuo corpo
e il mio desiderio se ne ciba
fino ad acquistare in te sostanza
fuori di me
irraggiungibile
ardente calamita
del mio sogno.

Che costante aspira
a divenire corpo
e costante se ne torna
all'intangibile realtà
del suo principio.

Tutto il mio corpo quindi si dissolve
ardente ormai e fuso
confuso col tuo sogno.


                                           ***
                                                                 Lettera a Julio Cortazar


IL GIOCO DEL CUORE

Il gioco non era facile
esistevano infine le chiavi
e attraverso i tuoi specchi musicali
ti ho inseguito alla rovescia
filo di Arianna  cerca la porta
dell'ingresso
e nel centro ho trovato il tuo volto
come se fosse l'unico vero
ti ho toccato nelle vene senza dire la carne
e tu provato sacerdote che conosci i riti
mi hai finalmente battezzato
delle fangose e dolci acque
come l'oscuro argento del tuo fiume
che è anche quello mio
e subito ho voluto spezzare lance
contro l'ordine stabilito
e amare a bruciapelo
e amare in controsenso
e piangere e piangere fino a diventare pioggia
e inseguire la mia ombra
nei cortili vicini
e graffiare le pareti interiori
fino a trovare l'uscita
finalmente imbarcata nella parola giusta
e poi tentare
la tenerezza e l'ira
lo sdegno
l'ironia
- tu conoscevi l'intera cerimonia
ma eri costretto a non svelarla -
in un melodrammatico gesto finale
come il pagliaccio estrae dalla tasca
un cuore di cartoncino rosso
anch'io ho dovuto portar fuori il mio
come un gelsomino che profuma troppo
in mezzo alla strada
e dire alla gente che passava
oggi lo regalo, lei lo vuole ?



             Martha  Canfield   da   Capriccio di un colore


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