giovedì 21 novembre 2019

CI DICIAMO L'OSCURO 2



(…) Corona fu scritta a Vienna e sembra dire segretamente molto
      di più sul rapporto tra la Bachmann e Celan di quanto riescano
       a fare dati e documenti concreti.


     CORONA

  Dalla mano l'autunno mi bruca come una sua foglia: siamo amici.
  Sgusciamo  il tempo dalle noci e gli insegniamo a camminare :
  il tempo torna indietro, nel guscio.

  Nello specchio è domenica,
  nel sogno c'è chi dorme,
  la bocca dice il vero.

  Il mio occhio scende giù al sesso dell'amata :
  ci guardiamo,
  ci diciamo l'oscuro,
  ci amiamo l'un l'altra come papavero e memoria,
  dormiamo come vino nelle conchiglie,
  come il mare nel raggio sanguigno della luna.

  Siamo abbracciati alla finestra, ci guardiamo dalla strada:
  è tempo che si sappia !
  E' tempo che la pietra accetti di fiorire,
  che l'affanno facia battere un cuore.
  E' tempo che sia tempo.

  E' tempo.



 Nella lirica si parla di un accordo sulle possibilità insite nella
 poesia, la quale può fissare un preciso istante e, sebbene questo
 ineluttabilmente passi, ha comunque una sua durata. Che questo
istante sia un istante d'amore diviene chiaro nel corso della poesia,
come pure il fatto che i due amanti incarnino dei contrasti. Corona
racchiude una galleria di immagini in cui sia Ingeborg che Paul
possono riconoscersi in ogni momento e senza che ciò sia subito
visibile all'esterno. Essi sono in grado di intendersi sul tempo e sul
poetare semplicemente evocando tali immagini.
Nella lirica si parla innanzitutto delle comunanze tra il poeta e l'
autunno, al cui centro c'è la foglia, parte dell'autunno, ma anche
del poeta. La foglia nella mano del poeta ha evidenti in sé i segni
della stagione. Non è più verde né vigorosa e, vivendo in un
momento di transizione, oscilla in un intervallo fra maturazione e
appassimento, in uno stadio nel quale - prima di sfiorire - pare
voler concentrare tutte le sue forze e avvampare da dentro.
Contrariamente all'estate - alla vita, all'istante, al fluire fulmineo ,
l'autunno è il momento in cui questo fluire fulmineo diviene
consapevole : è il momento in cui la vita può rendersi poesia . (…)



Helmut  Bottiger  da     Ci diciamo l'oscuro ( La storia d'amore tra Ingeborg Bachmann e Paul Celan )    

    

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