E' di un'essenza l'amore, che si corrompe parlando...
" All' amore si devono chiedere solo istanti, che davvero equivalgono a un'eternità ", così confessava Luis Cernuda due anni dopo aver concluso le " Poesie per un corpo", che rappresentano il retaggio poetico di una breve ma intensa storia d'amore con un giovane messicano di nome Salvador. L'incontro era avvenuto nel 1951 allorché il poeta - in esilio dal 1938 come tanti altri poeti spagnoli della sue generazione - dopo aver vissuto in Inghilterra, in Scozia e negli Stati Uniti, ritrova in terra messicana il sapore mai sopito della sua lingua e decide di trasferirvisi. La permanenza in Messico si protrarrà sino alla morte, anche la la sua storia d'amore avrà un epilogo infelice. A questa stagione tuttavia si ascrivono le intense poesie di questa raccolta, vero e proprio canzoniere d'amore e intensa celebrazione della passione, che rappresentano uno dei momenti più alti della poesia di questo autore.
IV OMBRA MIA
Lo so che questa immagine
fissa nella mia mente
non sei tu, ma l'ombra
dell'amore che è in me
prima che il tempo cessi.
Mi appari ora visibile amore mio,
da me dotato della stessa grazia
che mi fa soffrire, piangere, disperare
di tutto a volte, mentre altre
mi fa toccare il cielo ancora in vita,
provando le dolcezze riservate
solo agli eletti di quell'altro mondo.
E malgrado lo sappia, penso poi
che senza te, e il raro
pretesto che mi hai dato,
l'amore mio, che è tenero là fuori,
oggi dentro di me sarebbe ancora
addormentato e in attesa
di qualcuno che infine, al suo richiamo,
di gioia lo facesse palpitare.
Allora ti ringrazio e dico:
per questo venni al mondo, e ad aspettarti,
per vivere di te, come tu vivi
di me, anche se non lo sai,
di questo amore mio così profondo.
***
V L'AMANTE ASPETTA
E quanto ti importuno,
Signore, supplicandoti di rendermi
chi ho perso, chi già altre volte ho perso
e tu mi hai ritrovato, tanto che non mi sembra
possibile tenerlo.
Ancora invoco
la tua compassione, perché è la sola
cosa ch'io voglia, e tu il solo aiuto
su cui possa contare.
Ma pregandoti
così, comprendo che è peccato,
occasione di peccato ti chiedo,
eppure non resto in silenzio
né mi rassegno infine alla rinuncia.
Tanti anni vissuti
in tedio e solitudine, in povertà e tedio,
hanno portato adesso a questa gioia,
per me così profonda, che ormai posso
giustificare grazie a lei il passato.
Per questo insisto ancora, per questo a te, Signore,
di nuovo vengo, tremante ma certo
che se sono blasfemo mi perdoni:
riportami, Signore, chi ho perduto:
è l'unico per cui io voglia vivere.
***
VI DOPO AVER PARLATO
Non riesci a stare zitto
sul tuo amore. E forse agli altri
importa? Se hai esultato
in silenzio, ora in silenzio
soffri, ma non dire nulla.
E' di un'essenza l'amore
che si corrompe parlando:
nel silenzio prende vita,
di silenzio si alimenta
e col silenzio si chiude
come un fiore. Non parlarne,
soffrine dentro, ma muto.
Se morirà, con lui muori,
se vivrà, vivi con lui.
Fra morte e vita taci,
non ammette testimoni.
***
IX DA DOVE VIENI
Se alle volte ti sento
parlare di padre, madre, fratelli,
il pensarli non vince la sorpresa
che l'esistere tuo abbia origine in altri,
sia in altri ripetuto,
quando unico mi appare,
creato dal mio amore; come l'albero,
o la nuvola, o l'acqua
che stanno lì, ma sono
nostri e vengono da noi
perché una volta li vedemmo
come nessuno mai li vide prima.
Un puro sapere ti ha dato vita.
***
XVI UN UOMO COL SUO AMORE
Se tutto fosse detto
e fra noi due il conto
si saldasse, avrei ancora
con il tuo corpo un debito.
Perché chi può dar prezzo
a questa pace, perso
in te, che le mie labbra
dalle tue labbra sanno?
In tregua con la vita,
non sapere, voler nulla,
né sperare: tu qui
e il mio amore. Mi basta.
Tu e il mio amore, e guardare
il tuo corpo che dorme
all'alba. Così guarda
un dio quel che ha creato.
Ma il mio amore è impotente
se il tuo corpo non vuole:
dà solo forma a un mito
nella tua bella materia.
Luis Cernuda da Poesie per un corpo ( Trad. I. Cermignani )
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