venerdì 17 settembre 2021

LA MENTE OSTILE ( Forme dell'odio contemporaneo ) 2

 

(...) La concorrenza per le risorse ci rende però creature conflittuali e a volte crudeli, anche di quella crudeltà gratuita che gli animali non manifestano. Proprio la nostra dipendenza dagli altri crea una complicità nel male che nella storia ha dato tanti esiti distruttivi. Ma l'ambiente ci plasma, specie quando  parliamo di pregiudizi o stereotipi. Bambini molto piccoli riconoscono la diversità del colore della pelle, ma appena vivono in ambienti eterogenei, queste reazioni si attenuano. Il cervello crea in modo " naturale" una reazione di difesa davanti alla diversità, ma questo non prova che siamo naturalmente razzisti. Applicando la razionalità, riusciamo ad elaborare tale pregiudizio inconsapevole, innato e primitivo e a compiere scelte morali che ci rispecchiano veramente e affermano l'uguaglianza in dignità e diritti degli esseri umani.Sono le " politiche dell'odio" che costruiscono il nemico e ci manipolano, sfruttando le nostre debolezze emotive; ci coinvolgono ed eccitano l'istinto di difesa e di vendetta. L'odio può essere individuale, ma più spesso è collettivo, si propaga attraverso la folla, oggi soprattutto attraverso Internet. Individualismo e depressione sociale portano a sfogare rabbia, frustrazione e risentimento davanti allo schermo. L'estemporaneità, la rapidità e l'anonimato rendono il linguaggio d'odio sul web " speciale". Un altro motivo per studiare la mente ostile è - quindi - comprendere come sottrarsi a questa influenza delle macchine dell'odio, della propaganda nazista all' " hate  speech" sul web di oggi. I meccanismi del linguaggio ostile - dagli " haters  ai troll" - hanno trovato infatti il loro habitat naturale in Internet.Le folle emotive rincorrono " fake news", le posizioni si polarizzano, la mentalità cospiratoria dilaga, dal " Protocollo dei savi Anziani di Sion" a Q Anon. Attraverso il web anche la violenza estrema può propagarsi. La lezione dei genocidi(per esempio in Ruanda e Cambogia, sul modello di quell'evento senza precedenti che è stata la Shoah ) mostra come uomini comuni si adattano facilmente a discriminare, escludere ed eliminare un gruppo nemico. Anche in questo senso impariamo quanto sia grave il rischio di lasciar diffondere l' hate speeek e il disprezzo e come ciò possa portare - e abbia portato - a esiti estremi. Oggi, quella propaganda usa mezzi sofisticati, disumanizza attraverso i " meme" online, crea assuefazione a un linguaggio violento, divide tra " noi" e " loro". Le storie degli attentatori del nostro tempo che compiono stragi in nome dell' Isis o del suprematismo bianco, ci parlano di come, tra le pieghe delle società democratiche, si nasconda gente che odia, colpisce innocenti e sa fare - anche troppo bene - proselitismo. (...)



Milena Santerini  da   La mente ostile ( Forme dell'odio contemporaneo )



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