(...) L' amore ha comunque bisogno di un Altro - reale o fantastico che sia - ma la sua presenza non è indispensabile. Quindi l'amore, proprio perché dipende non soltanto dalla nostra predisposizione, ma anche da quella dell'altro, è un'esperienza che si basa sulla precarietà e appare pericoloso pensarlo come qualcosa di stabile e di definitivo, poiché è nella vita stessa che vige il principio di morte e rinascita, e poiché l'amore è vita, non può sottrarsi a tale principio dualistico. Ma cosa avviene a livello intrapsichico quando ci si innamora ?. La prima cosa che dobbiamo elaborare è il passaggio dall' Io al Tu al Noi. Infatti, quando c'è l'incontro con l' Altro, immediatamente ci confrontiamo con i nostri desideri egoici, con il nostro Io. Ci accorgiamo di piacere e quasi per una risposta narcisistica di conferma, ci guardiamo di più allo specchio, ci interessiamo di più alla nostra persona. In questa prima fase siamo presi principalmente dal nostro Io, dal voler piacere a tutti i costi, piuttosto che all'interesse che nutriamo effettivamente per il nostro partner. E spesso proprio in questo periodo alberga in noi la confusione tra piacere e desiderio. La differenza psicologica tra queste due esperienze consiste appunto nel fatto che se io " voglio" una persona per soddisfare un mio bisogno immediato, e questa è disponibile , allora gratifico il mio piacere. Invece il desiderio è più sofferto, meno facile, se non impossibile da realizzare e forse per questo più prezioso e carico di emozioni ed aspettative : quindi il desiderio è sublime e impossibile, ma necessario inizialmente in un rapporto per non consumare nel giro di pochi attimi l'interesse per l'Altro, per chi ha rapito i nostri sensi e acceso i nostri desideri. Ed è proprio nell'istante in cui realizziamo ciò che passiamo nella fase del Tu. Qui la nostra mente è occupata dal partner, dalle sue parole, dai suoi sguardi, dai suoi odori. Ed è in questo preciso istante che nasce il bisogno di conoscere tutto di lui , ma nello stesso tempo che sentiamo affiorare le nostre paure e insicurezze, specie quando capita di sentire che una parte del suo passato è ancora presente nei suoi pensieri. Infatti, il passato che fa paura all'amante non è quello effettivamente passato e dimenticato, ma quello presente, ovvero quel passato che nonostante tutti coloro che lo circondano lo vivano come tale, per lui è ancora presente e occupa i suoi pensieri, i suoi sogni, le sue vendette o gli provoca una profonda nostalgia (...).
Paolo Crimaldi da Amori karmici
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