martedì 14 settembre 2021

DONNE D'AVANGUARDIA ( Maria D' Arezzo ) 3

 


                                                             Maria Cardini  ( d' Arezzo )




LA DADAISTA  MARIA D'AREZZO


(...) Si chiamava Maria Cardini ( Arezzo, 1890- Firenze 1978 ), ma scelse come pseudonimo il nome della sua città. Si era laureata in filologia greca a Napoli, e nel 1914 aveva soggiornato a Berlino per studiare i filologi classici. Nel 1913 aveva pubblicato con il suo vero nome una raccolta di poesie piuttosto tradizionali " Canti" edita a Napoli. Collaborava a " Lacerba" dove firmò un articolo interventista auspicando un rigeneratore " bagno di sangue". La guerra - a suo avviso - non andava giudicata con criteri etici. " Distruzione e creazione, morte e rinascita, sono leggi della natura - affermava - vedendo nel conflitto la manifestazione di " un'ebbrezza divina", un'esperienza dionisiaca in antitesi al grigiore della vita quotidiana. " L'uomo, liberato dalla sua scorza sociale, ritrova se stesso, nella sua essenza primitiva. Dopo la guerra, ci sarà un nuovo fiorire dell'arte, un nuovo affermarsi dei valori, un brillare nuovo di idee". C'era in queste parole il convincimento che la conflagrazione avrebbe portato all'azzeramento dei valori e delle acquisizioni della vecchia società.

Il disprezzo del pacifismo umanitario non le impedì di divenire un punto di riferimento per l'antibellicista Tristan Tzara, nel suo tentativo di trovare alleanze in Italia in quell'aria d'avanguardia che non era sotto l'egemonia di Marinetti. Un'area che intorno al 1913 aveva preso il nome di liberismo. La tendenza non costituì un vero e proprio movimento organizzato, come era invece il futurismo, ma fu piuttosto una zona franca in cui convergevano gli esponenti di un'avanguardia moderata. Vi partecipavano giovani autori che non escludevano l'interiorità, la sensibilità crepuscolare e talvolta prendevano le distanze dal reale attraverso il filtro dell'ironia, la parodia, il recupero della mitologia. Praticavano il verso libero, ma anche la prosa lirica e il frammento, guardando alla poesia simbolista, senza escludere dai propri interessi le filosofie orientali, la poesia giapponese, l'esoterismo e  la metapsichica. Ambivano ad essere moderni, ma in una chiave spirituale e cerebrale. Con queste caratteristiche, incontrarono sulla loro strada la nuova poesia francese, " L' esprit nouveau" e il dadaismo di Apollinaire, Cendras, Pierre Albert - Birot e Tristan Tzara.  (...)



                  Claudia Solaris  da  Donne d'avanguardia 



2 commenti:

  1. Quante sciocchezze sulla guerra, in tutte le età, le epoche, in tutti i tempi... quante sciocchezze

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  2. E' vero : a volte stupisce di quante stupidaggini sia capace di creare la mente umana ( con la pretesa di teorizzarle, poi! ) . Per questo bisogna farle conoscere : per provare un po' di vergogna e non rifarle...
    Ma succederà davvero? O l'essere umano persevererà su questa abietta via? Historia docet ( purtroppo ! )

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