giovedì 16 settembre 2021

LE CANZONACCE DI GIORGIO

 


                                                            Sarò cose non dette, silenzi...




SETTEMBRE


Buonanotte. Il grido dal fondo della strada ha cantato

e l'odore del mare arriva più denso in questo silenzio.

L'estate è finita ormai: il sole

ad ogni tramonto ne porta via un po'.


La culla della luna ora sarà uno specchio azzurro

i vecchi rivolgeranno il culo alla marina

nei pomeriggi rancorosi passati a biascicare

che si stava meglio quando si stava peggio

e che, quando c'era lui, i treni arrivavano in orario.


E' passato un altr'anno.

La terra ha fatto un altro giro intorno al fuoco.

Abbiamo bruciato altri versi, altri fasci di diari.


Il denaro è scappato dalle mani.

L' anima è diventata più avara.


Gli altri non sanno quanto costa l'amore.

Non lo sapranno, se non si sono consumati

come il juke - bok che aspetta una moneta

per cantare.


Noi lo sappiamo.

Ci siamo sfibrati l'un l'altra in questa massacrante

gioia di vivere.

Ed è passata un'altra stagione.


Buonanotte. Ti sveglierai a settembre.



                                          ***


ASCENSIONE


E così procediamo

sempre più in alto

fino al punto da cui

non si sente più niente.



                                              ***


DESOLAZIONE


Traverso scheletri d'alberi stecchiti

passa la voce d'invisibili uccelli:

cinguettii freddi come stalattiti

di ghiaccio, che si staccano dal cielo e vanno giù.



                                                 ***


LA MORTE


L'odore della morte l'ho sentito

quando nella vasta piana

del cimitero, sparsa di tombe e di fiori,

fra le croci e i segni che parlano

di devozione e paure medioevali,

sopra il viale di loculi

che corre verso i colli e verso il mare,

passa un uccello

che - mentre un po' di vento sfiora l'erba -

emette un grido secco, 

stridulo e va via.



                                                ***


UNO CHE VA


Sparirò. L'attesa è troppo grande

e il tempo sulla terra troppo breve.

Tacerò. Il sonno è benvenuto

la cortina del buio mi ripara.

Verseranno nel cesto fogli inutili

quaderni mezzi vuoti, frasi monche.

Mi confonderò piano piano col buio

sarò macchia fra tante, sarò rovo.

Sarò cose non dette, silenzi.




                      Giorgio Galli  da     Canzonacce



4 commenti:

  1. La poesia sulla morte pare un quadro, dipinto a tinte fosche, che rende visibile e tangibile silenzio, solitudine, freddo, paura...l'odore della morte!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi pare che tutte le poesie che ho scelto ( soprattutto da " Ascensione" in poi- anche se possiamo rintracciare in " Settembre" una certa aria di disfacimento propedeutica a... ) siano un " crescendo" con l'unico obiettivo finale: quello che ci attende tutti inesorabilmente. Poi c'è chi ci scrive sopra poesie ( molti! ) e chi preferisce non prenderlo in considerazione ( Quasi tutti! ).

      Io - come taluni scrivono : " vorrei che la morte mi trovasse viva ".

      Elimina
  2. Io però amo settembre, mi pare una ripartenza più che la conclusione di un cerchio.
    E amo il silenzio e amo il mimetismo...
    Ciao Fruda, grazie

    RispondiElimina
  3. Settembre è un insieme di flash in parte descrittivi in parte sentimentali.
    Proprio come noi...

    " che ci siamo sfibrati l'un l'altra in questa massacrante gioia di vivere ".

    Non è un'immagine potente?

    RispondiElimina