martedì 14 settembre 2021

DONNE D'AVANGUARDIA 1

 



" Per evitare che la legge dell'amore eterno sia violata, il prete imprigionò il cuore e i sensi della donna, costringendola a fingere l'amore, a prostituirsi ogni sera a un uomo odiato, sviluppando nella sua sensibilità e intorno a sé  - e ciò che è più grave, nei suoi figli -  la necessità schifosa di un 'ipocrisia continua ". ( F.T. Marinetti ),
                                                          





UNA DICHIARAZIONE SCANDALOSA


(...) Non sono poche le donne che nel corso del tempo hanno aderito al futurismo, eppure il manifesto di fondazione, scritto  da Filippo Tommaso Marinetti, tra i punti programmatici troviamo il " disprezzo della donna", una dichiarazione scandalosa che suscitò immediate polemiche. Corso ai ripari, l'autore corresse il tiro, dicendo che il disprezzo riguardava l'eterno femminino come unica fonte d'ispirazione letteraria e la visione ossessiva dell'amore, a cui andavano soggetti i popoli latini. E precisò di non aver voluto discutere " del valore animale della donna, ma dell'importanza sentimentale che le si attribuisce". Conoscendo lo stile di Marinetti, si potrebbe supporre che si trattasse di una manovra pubblicitaria per creare attenzione attorno al nuovo movimento. Del resto, non aveva mostrato di essere un misogino prima di fondare il futurismo, anzi, aveva ospitato molte scrittrici sulla rassegna internazionale di " Poesia", da lui diretta a Milano dal 1905 al 1909. Proprio sul numero della rivista in cui veniva pubblicato il proclama del futurismo, appariva lo scritto " L'émotion nouvelle. Propos de femmes " di Aurel, una sorta di manifesto personale pervaso da quell'atteggiamento d'amazzone o d'ape regina, autosufficiente e sprezzante di tutte le consuetudini e i perbenismi, peraltro comune a molte altre prime donne dell'intellighenzia parigina che collaboravano alla testata marinettiana. Certo, in quell'epoca, si proiettavano sulla donna due immagini entrambe condizionanti e nocive: da un lato quella della femmina istintiva, priva di doti intellettuali, prossima alla natura - concezione ampiamente diffusa nella cultura influenzata dal pensiero irrazionale, da Schopenhauer a Nietzsche, da Paul Mobius, il teorico dell'inferiorità mentale della donna, a  Otto Weininger - dall'altro quella dell'eterno femminino, saldamente codificata dal petrarchismo al romanticismo, fino a D' Annunzio. Marinetti rifiutava il secondo modello ma, riconoscendo alla donna un valore animale, risentiva del primo, pur facendo risalire l'origine della " pretesa inferiorità" all'educazione imposta da secoli. Di fatto esprimeva una presa di distanza dall'universo femminile nei suoi scritti, poiché al mito della donna ideale sostituiva quello della macchina, prolungamento della volontà maschile, in cui si rifletteva un modello virile " nel quale saranno aboliti il dolore morale, la bontà. l'affetto e l'amore, soli veleni corrosivi dell'inesauribile energia vitale". E teorizzava una pratica amorosa basata su " contatti femminili rapidi e disinvolti".   (continua )



              Claudia  Salaris  da   Donne d'avanguardia 




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