L' amicizia è la prosa dell'amore...
KARDAMILI
Galczynski in un campo di prigionieri:
pio come mai prima e dopo allora.
Cosa può fare qualcuno che è poeta -
nell'esercito, nell'ospedale o nel mondo?
I profughi della Siria affondano nel mare
o soffocano in camion frigoriferi.
A Kardamili sulla strada maestra giaceva
una gatta uccisa ( per poco non le finisco addosso )
- e perché avevo tanta pena per lei,
come se avessi perso uno dei miei cari.
Siamo al sicuro, nascosti
in scatole di cemento, nell'angoscia.
Soffia il vento del Nord, il meltemi,
i fichi cadono sulla bocca crepata della terra.
( Settembre 2015 )
***
CHARLIE
( in memoria di C.K. Williams )
Charlie dichiarò una volta s New York
saremo amici - e fummo amici
per trent'anni.
Era impaziente, a volte autoritario
ma sapeva che solo la delicatezza unisce.
Alto, dal volto di un nobile spagnolo.
Tutti i giorni - al mattino - entrava nel suo laboratorio
come un operaio in una vigna, armato
delle grandi forbici dell'immaginazione.
Lavorava lentamente, spesso trascriveva
le poesie - come per estrarre , dalla prosa
densa di sintassi, un verso d'incanto.
A prima vista poteva sembrare poco poetico.
Suo padre vendeva frigo e tv ma a lui
giunse un messaggero mormorante.
Nelle vacanze estive, vicino a Lucca, si alzava presto
e in giardino, in una bianca djellaba marocchina
sgobbava su un computer nero.
Sua nonna gli aveva detto che venivano dall' Austria,
ma era nata a Leopoli e prima di Ellis Island
si chiamava Grabowiecka.
L' amicizia è immortale e non ha bisogno
di molte parole. E' paziente e serena.
L' amicizia è la prosa dell'amore.
Quattro giorni prima della morte, era steso sul letto, smagrito
come un prigioniero di Auschwitz dai grandi occhi scuri.
Attendeva la liberazione.
***
IL POEMA CHE DA SE' DEDCE UN MONDO
Ogni poesia, anche la più breve,
può trasformarsi in un poema che da sé deduce un mondo,
sembra che potrebbe persino esplodere,
perché ovunque si nascondono smisurate
riserve di meraviglia e ferocia e pazienti
attendono il nostro sguardo, che le può liberare
e sviluppare, come di sviluppa un fiocco di strada d'estate -
solo non sappiamo cosa prevarrà, e se il nostro ingegno
reggerà il passo di una così ricca realtà ;
e quindi - per questo - ogni poeta deve parlare
della tonalità del mondo; purtroppo non siamo
abbastanza attenti, le nostre bocche sono
strette e centellinano le immagini, come
l'avaro di Molière.
***
TERRA
Alcuni parlavano polacco, altri tedesco,
solo il pianto era cosmopolita. Le ferite
non si cicatrizzavano, serbavano lunga memoria.
Il carbone luccicava come sempre.
Nessuno voleva morire, ma la vita era più dura.
C'era molta estraneità; l'estraneità taceva.
Eravamo arrivati come turisti, con le valigie -
restammo più a lungo.
Non appartenevamo a quella terra,
ma magnanima ci accolse -
vi accolse entrambi, uomo e donna.
***
ESTATE '95
Era l'estate sul Mediterraneo, ricordi?
vicino a Tolone, un'arida estate, entusiasta
entusiasta di sé, che parlava uno strano dialetto, e noi
capivamo solo brandelli di salate parole;
era estate nella sghemba luce della sera, nelle pallide
macchie delle stelle, la notte, quando taceva il brusìo
di innumerevoli fatui discorsi e solo il silenzio
aspettava la voce di un uccello sonnolento,
un'estate nella quotidiana esplosione del meriggio,
e le stesse cicale si sentivano mancare, un'estate
in cui l'acqua azzurra si apriva ospitale, così ospitale
da farci scordare le anfore giacenti
da migliaia di anni sul fondo del mare, nell'oscurità,
nella solitudine; era un'estate, ricordi?
le foglie sempreverdi del ligustro ridevano,
era luglio e facevamo amicizia
con quel giovinetto gatto nero
che ci sembrava così intelligente,
era la stessa estate in cui a Srebrenica
venivano uccisi uomini e ragazzi;
innumerevoli, secchi gli spari
e certo c'erano un caldo torrido e la polvere
e le cicale, terrorizzate a morte.
Adam Zagajewski da Guarire dal silenzio ( Raccolta antologica a cura di Marco Bruno )