Certo che fa male quando i boccioli si rompono...
Certo che fa male quando i boccioli si rompono.
Perché dovrebbe altrimenti esitare la primavera?
Perché tutta la nostra bruciante nostalgia
dovrebbe rimanere avvinta nel pallore gelato e amaro?
L'involucro fu il bocciolo, tutto l'inverno.
Cosa c'è di nuovo che consuma e dirompe?
Certo che fa male quando i boccioli si rompono,
male a ciò che cresce
e a ciò che racchiude.
Certo che è difficile quando le gocce cadono.
Tremano d'inquietudine, pesanti, stanno sospese,
si aggrappano al ramoscello, si gonfiano, scivolano -
il peso le trascina giù come provano ad arrampicarsi.
Difficile essere incerti, timorosi e divisi,
difficile è sentire il profondo che attrae e chiama,
eppure rimanere ancora e tremare soltanto -
difficile voler stare
e voler cadere.
Allora, quando più niente aiuta,
si rompono esultando i boccioli dell'albero,
allora, quando non le trattiene più alcun timore,
cadono scintillando le gocce del ramoscello,
dimenticano che furono impaurite dal nuovo,
dimenticano che furono in apprensione per il viaggio -
conoscono in un attimo la più grande serenità,
riposano in quella fiducia
che crea il mondo.
***
Il meglio che possediamo
non lo si può dare,
non lo si può dire
e neanche scrivere.
Il meglio del tuo animo
niente lo può lordare.
Risplende profondo laggiù
per te e per Dio solamente.
E' il colmo della nostra ricchezza ;
che nessun altro possa raggiungerlo.
E' il tormento della nostra miseria;
che nessun altro possa averlo.
***
Sento i tuoi passi nella sala,
sento in ogni nervo i tuoi rapidi passi
che nessuno nota altrimenti.
Intorno a me soffia un vento di fuoco.
Sento i tuoi passi, i tuoi amati passi,
e l'anima fa male.
Cammini lontano nella sala,
ma l'aria ondeggia dei tuoi passi
e canta come canta il mare.
Ascolto, prigioniera dell'oppressione che consuma.
Nel ritmo del tuo ritmo, nel tempo del tuo tempo
batte il mio polso nella fame.
Karin Boyle da Poesie ( Le Lettere, 1994 ) Trad. D. Marcheschi
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