L' Amore sbanda lento contro il guardrail...
VERBALE DI INCIDENTE
L'Amore sbanda lento contro il guardrail
con addosso un negligé ma non la cintura di sicurezza
ingannato da una lastra di ghiaccio scuro.
L'auto è sfasciata ma l'Amore
claudicando si allontana barcollando si accovaccia tra le fronde
per chiamare i soccorsi con le mani che tremano.
Per quando arriva il carro attrezzi
ha preso in prestito un cappotto
da una volpe che si è dileguata
lasciando impronte come petali sulla neve.
***
MATRIMONIO CON IL PRIMO FIDANZATO
Dopo quarant'anni, conosciamo tutto di ciò
che può andare male e lo fa: cinque divorzi
fra me e te. Più beviamo e parliamo,
più il suo volto da adolescente
riemerge, un gatto affamato fra le macerie.
Gli sguardi voraci che amavo si muovono furtivi -
gli occhi, le labbra, la voce giocosa.
Si è lasciato andare. Andare dove?
Si era accontentato di un armadietto
quando possedevamo l'intero palazzo
dove questa giovane coppia brilla
baldanzosamente bella e ignara.
Quando ci separiamo, io non raccolgo
le sue maldestre avances. Eppure chi ha mai
passato ore più felici delle nostre di allora
su quel logoro divano nel seminterrato?
Com'è stato sconfitto quest'uomo, che un tempo
cantava e suonava per me Lady Lady Lady sulla sua chitarra?
Che, guidando verso il cinema, un tempo,
baciava le mie dita nel buio della macchina.
***
SEMPLICE
" Ho perso alcuni per morte...
altri per semplice incapacità di attraversare la strada ". ( Virginia Woolf )
Avevo appena lasciato il tuo vecchio monolocale nella Quarta Strada Ovest per l'ultima volta. Dove ti eri trasferito quando ci eravamo innamorati. Vivevamo di pollo cubano - cinese da 5 dollari e di vino ancora più a buon mercato, bazzicando le librerie di usato che allora abbellivano Manhattan. C'era così tanto sole quando sono salita per salutare - tu e la tua bellissima giovane bionda moglie che facevate i bagagli, per traslocare nella sua casa a Carroll Gardens - mi sono messa gli occhiali da sole e sono corsa giù al buio lungo la scala rossa oltre il Pink Pussycat, la sua vetrina riempita di pelle nera e catene che non mi sono mai voltata a guardare. Fuori era ancora più buio, stava giusto iniziando a diluviare. Armeggiando con un ombrello pieghevole, ho iniziato a correre verso la Quarta Ovest, quando un giovane fattorino in bicicletta, ha gridato fortissimo
NO !
Mi sono bloccata
come se impersonassi una statua -
un piede con la punta mezza fuori dal cordolo
l'altro sospeso a metà del passo mentre il vento mi schiaffeggiava il viso, la scia di un SUV nero grosso come l'Oklahoma che scorreva via.
Grazie! ho urlato. Non ero ancora morta. Il mio angelo custode sparito, per consegnare la pizza a qualcuno. Ho sistemato l'ombrello, ho controllato da entrambi i lati, e camminando sull'acqua ho attraversato la strada.
***
COME SI INSINUA LA LUCE
Non chiamarla la tua anca malata -
pensa all'arte giapponese del kintsugi
che il vaso incrinato
sia riparato con l'oro.
Non trasalire quando cigola
ma rendi grazie all'acciaio lucido
che a coppa sul bacino
accoglie la tua coscia.
Non avere vergogna della cicatrice
hai lottato fino al sorgere del giorno
con uomo e dio, e sei riuscita
a zoppicare santificata.
Barbara Ungar da Save Our Ship
E nemmeno così lento sbanda l'amore.
RispondiEliminaTuttaltro
E su questo ti do ragione. A me è piaciuta molto questa poesia americana senza troppi fronzoli ( ma con un romanticismo inaspettato " guidando verso il cinema - un tempo - baciava le mie dita nel buio della macchina ") perfettamente inserita nel luogo d'origine e nel nostro tempo.
RispondiEliminaBuona serata di festa!