Boris Eltsin
Gli anni Novanta furono terribili per la Russia: la popolazione si impoverì e il Paese perse il suo status di potenza mondiale. Boris Eltsin rimase presidente per tutto il decennio e benché fosse probabilmente un democratico sincero, fu del tutto incapace di guidare il Paese nel momento più difficile, anche a causa del degrado progressivo delle sue condizioni di salute e della corruzione della sua famiglia e del suo entourage. In quel decennio nacque la classe dei cosiddetti " oligarchi", cioè imprenditori che, approfittando della crisi economica, della corruzione e della completa dismissione dello Stato, accumularono enormi ricchezze e ampio potere politico. Nel 1995 in particolare, Eltsin mise in atto lo schema noto in inglese come " loans for chares", cioè" presti in cambio in cambio di azioni ". Secondo questo schema gli oligarchi investirono somme estremamente modeste per sostenere i bilanci dello Stato che andava in bancarotta ( e per finanziare la rielezione di Eltsin nel 1996 ), e in cambio ricevettero la proprietà di alcune delle più importanti aziende pubbliche del Paese.
I biografi del presidente concordano sul fatto che, con la fine del secondo mandato presidenziale, Eltsin e la sua famiglia ( che in russo era nota ai tempi come " La Famiglia ) stessero cercando un sostituto che potesse garantire i loro interessi economici e il loro status. In quegli anni - peraltro - furono avviate varie inchieste giudiziarie contro la presunta corruzione del presidente e di vari membri della Famiglia. In ogni caso, tra il 1997 e il 1998 , gli oligarchi e la Famiglia si convinsero che Putin, un burocrate ( apparentemente ) malleabile, sarebbe stata la persona adatta per sostituire Eltsin.
E Putin si trovò così la strada spianata per la presidenza. Nell'agosto 1999. Eltsin nominò Putin ( fino ad allora un perfetto sconosciuto ) Primo Ministro e aggiunse che lo considerava suo successore designato.
Il resto della storia, dal 2000 ai giorni nostri, è cosa nota.
***
" Voglio chiedervi perdono. Per i sogni che non si sono avverati e per le cose che sembravano facili ma che si sono rivelate terribilmente difficili. Sto chiedendo il vostro perdono per aver fallito nel sostenere le speranze di coloro che hanno creduto in me quando dicevo che saremmo passati dal grigio, stagnante passato totalitario a un futuro luminoso, prospero e civilizzato. Ho creduto in quel sogno. Ho creduto che avremmo superato l'ostacolo con un solo salto. Non ci siamo riusciti. In alcune cose sono stato ingenuo, e i problemi si sono rivelati molto più grandi di quanto pensassimo. Abbiamo avanzato tra errori e fallimenti. Molte persone sono state devastate da questi tempi di sconvolgimenti.
Voglio che sappiate - non l'ho mai detto prima, e voglio dirlo adesso - che il dolore di ciascuno di voi è stato il mio dolore, il dolore del mio cuore. Ho trascorso notti insonni agitandomi a pensare cosa poteva essere fatto per rendere la vita più facile alle persone, anche di poco.
Ora me ne vado. Ho fatto tutto ciò che ho potuto."
Dal discorso delle dimissioni del Presidente Eltsin al popolo russo nel Dicembre 1999.
Fu l'ultima volta che un leader russo chiese scusa in questo modo.
( f )
E il tempo arrivò, cara Frida. Bentornata e bentornato il tuo rivenir all'opra tra le sudate carte. Mi auguro che il congedo "sabbatico" ti sia stato proficuo e che possiamo ricominciare a leggerti con la solita - golosa - impazienza.
RispondiEliminaSei sempre molto " presente" e caro.
RispondiEliminaInoltre, hai un modo di esprimerti poetico , il che, dato il loco, non è niente male!
Davvero un " grazie" di cuore!