Allarmati come bestie da ogni suono..
" Mal di Maggio" possiede la medesima potenza di un autoritratto di Egon Schiele. Non ha nulla di consolatorio, ma proprio per questo risulta commovente; non ha nulla di didattico, ma proprio per questo racconta la tenacia del " resistere e lottare / contro me il mio farmi male ". E' il dubbio sul valore della parola poetica che si fa poesia o, più probabilmente è l'ostentazione di un uomo che trova il coraggio di mostrarsi per ciò che è e nella consapevolezza della propria fragilità. " Sarà a suo modo amore questo nostro / cercarci per pura solitudine ", e viene da rispondere che sì, lo è : è l'amore che alimenta l'eroismo quotidiano di chi supera il confine di se stesso per avvicinarsi agli altri.
ECCO LE OSSA
Me lo porto vivovivo nelle ossa
a ben guardare da sempre
questo freddo puntuto e
dal suo ramo nudo già pronto
a infierire sugli occhi.
Strappami dalla faccia lo stupore
l'arroganza di essere in salute
e - senza meritarlo -
non sentirmi solo.
***
Mi stupisco ancora passati i quarant'anni
di leggere poesie
di non amarmi.
***
SE ORA MI LEGGI ANCHE TU
In questo mio libro pescato ( che avrai )
fra gli usati al mercato
c'è un lembo di pelle strappato alla carta
con sopra disegnata una coda.
Sul verso c'è scritto col sangue:
Questa è la coda.
Ora cerca il capo.
***
LA DOMANDA CHE MI FA OGNI POETA
Un poeta mi chiede: cosa farai
delle mie poesie? Io guardo
le poesie e mi chiedo . Cosa farò
di voi? Ma le poesie guardano fuori
e sognano di fuggire illese da noi.
***
DALL'ALTRA PARTE
Ogni giorno c'è qualcuno che mi chiama da un numero inesistente. Lo so perché ogni tanto, come un gioco, provo a richiamare e la voce registrata mi dà sempre l'identica risposta : il numero chiamato è inesistente. Chissà se pure chi mi chiama è inesistente quanto il numero che usa. E se sono inesistente anch'io, dall'altra parte, che ricevo la chiamata e non rispondo.
***
NUOVI PIANI PER IL GIORNO
Non è più ora di credere all'angelo
in quella parola intera che svuoti
di cemento questo appello. Seminiamo
per raccogliere un frutto, la sua polpa
e non il seme. Andiamo avanti a morsi
piccoli morsi giornalieri per dirsi
sani sazi vivi, creature come ogni altra. Grati del sole
e allarmati come bestie da ogni suono.
Antonio Lillo da Mal di Maggio
N.B. Mi scuso per la scrittura difforme : ma è opera autonoma del PC !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Molto carino.
RispondiEliminaCon quei cambi di punto di vista che mi piacciono tanto
Grazie!
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