(...) Nelson Algren, questo grande scrittore americano è famoso nel mondo per due ragioni di gran lunga inferiori alla sua eccezionale qualità letteraria: per la sua storia d'amore con Simone de Beauvoir e per il film ricavato dal suo romanzo The Man with the Golden Arm. Della sua decina di libri rimasti nel silenzio degli specialisti, delle esperienze drammatiche, delle amarezze frustranti e della fine più tragica di qualsiasi suo racconto si è parlato poco, con un'ingiustizia letteraria e umana che non ha tenuto conto di quanta parte ha avuto nella formazione della Scuola di Chicago e della cosiddetta " narrativa proletaria " e di quanto ha inciso nel costume dell'inquieto dopoguerra d' America.
La Beauvoir cercò Algren su suggerimento di Mary Guggenheim ( amante innamorata di Nelson Algren ) e gli telefonò una sera del febbraio 1947. Lei sulla quarantina, molto bella ed elegante e soprattutto piena di energia. Nelson Algren alto, magro, biondo, attraente e circondato dalla sua reputazione di poeta maledetto mescolata a quella di sociologo comunista fanatico. L' incontro divenne una grossa storia d'amore che la Beauvoir ebbe cura di reclamizzare fino a raccontarla nel romanzo Les Mandarins. Cominciò il giorno stesso dell'incontro: Algren l'accompagnò a vedere la Bowery di Chicago ( la Beauvoir ne approfittò per scrivere un articolo), entrarono in un bar con un minuscolo gruppo di orchestranti e guardarono vecchi diseredati brutti, ubriachi, finiti, ballare con gioia; poi la fece camminare con la sola meta di mostrarle " il pilastro di povertà su cui si basa la società americana" e poi la riportò a casa a riposare e senza indugi fecero l'amore. Da lì in poi furono sempre in contatto e fu durante un viaggio a New York che frequentarono l'alta società letteraria, ma soprattutto passarono giorni e notti nella camera d'albergo di Nelson. I due avevano molte affinità sia in politica che in letteratura e lo scrittore faceva volentieri da Pigmalione americano alla raffinata scrittrice francese, che fu travolta dall'erotismo appassionato, dalla tenerezza e dalla fantasia del giovane amante, accettando da lui un anello nuziale che non si tolse mai più dal dito.
Nelson continuava a chiedere alla Beauvoir di vivere con lui, del tutto ignaro del problema di Sartre, che in qualche modo però esplose quando il " maitre à penser" le scrisse che " la sua ragazza era partita " e dunque lei doveva rientrare prima del previsto: la scrittrice inventò per Algren una certa sceneggiatura che doveva scrivere con Sartre, ma questi cominciò a sospettare qualcosa e, sentendosi tradito, partì senza perdonarle il fatto che, mentre lui aveva interrotto il suo lavoro per lei, lei non era disposta a fare altrettanto. Nonostante tutto però le chiese di sposarlo, e il rifiuto della Beauvoir gettò su di lei definitivamente tutte le responsabilità del loro disastro. Quando Simone partì, non programmarono nessun successivo incontro. Da quel momento la Beauvoir cominciò a bombardarlo di lettere proponendogli una visita, ma Algren la respinse (...)
Fernanda Pivano da Lo scrittore americano e la ragazza per bene ( Storia di un amore : Nelson Algren e Simone de Beauvoir )
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