martedì 18 ottobre 2022

POESIE PER MARINA ( Mariage d' amour )

 


" Addio, cara. Togliti l'anello, abbonati a una rivista di moda . E puoi sputare in faccia a chi prenderà il mio posto " . ( J. B. )





POESIE DEDICATE A MARINA BASMANOVA


Lo sai, al calare dell'oscurità,

cerco di stimare ad occhio,

calcolando il dolore su una linea retta,

lo spazio che ci separa.

E in qualche modo i numeri si sommano alle parole,

da dove si avvicinano a te

la confusione che parte dalla A,

la speranza che parte dalla B.

Due viaggiatori, stringendo ciascuno una torcia,

si muovono contemporaneamente nell'oscurità,

moltiplicando all'alba la separazione,

senza essersi neanche incontrati nella mente.



                                           ***


Io ero soltanto ciò

che tu sfioravi col palmo della mano,

su cui nella sorda, scura

notte chinavi la fronte.


Io ero soltanto ciò

che tu, in basso, percepivi:

un'incerta fisionomia all'inizio,

molto dopo - lineamenti.


Proprio tu, appassionata,

a destra, a sinistra

il padiglione auricolare,

sussurrando, creavi per me.


Proprio tu, tirando

la tenda, nella umida cavità

della mia bocca, mettesti la voce

che ti chiamava.


Io ero semplicemente cieco.

Tu, comparendo, nascondendoti,

mi donasti la vita.

Così lasciano impronte.


Così si creano i mondi.

Così, dopo averli fatti, spesso

li lasciano ruotare

elargendo doni.


Così buttiamo ora nel calore,

ora nel freddo, ora nella luce, ora nelle tenebre,

persa nell'universo

la sfera gira.



                                            ***


ELEGIA


Ancora adesso, ricordando la tua voce,

mi eccito.Cosa che, tuttavia, è naturale. Poiché le corde vocali

non si possono paragonare a un nudo muscolo, ai capelli, alle borse

sotto freddi occhi e non se le fanno sotto per il cedimento

delle cose con l'età. Preso fuori dalla carne, il suono

non si logora a causa dell'attrito

sull'aria rarefatta ma, miope, tra due mali

sceglie di solito il maggiore : la ripetizione

di quanto già detto. La testa sobria

vortica per questo fortemente a lungo nelle notti

proprio come un disco che consuma le parole,

e le dita impediscono l'un l'altra di estrarre l'ago

dalla tortuosità chiusa - come dando onore

all'ossessione in forma di scarsità del testo

a fronte dell'abbondanza della melodia. Sai, al mondo ci sono

cose, oggetti tra loro così saldamente

legati che, cercando di avere davvero

la nomea di madre ecc ecc, la natura

potrebbe fare ancora un passo e unirli

a due a due : il tum tum del fox trot

con una gonna di crespo di seta, la mosca e lo zucchero, noi

in ultima analisi. Cioè superare in rango

i risultati di Michurin. Il luccio già da  ora ha

scaglie del colore di una lattina,

del colore di una forchetta in mano. Ma la natura, ahimè, divide

più spesso che mescolare. E riduce più spesso

che aumentare; ricorda la dimensione delle bestie

nella selva del Pleistocene. Noi siamo solo parti

di un grande insieme da cui si dipana un filo

verso noi tipo cavo del telefono, restando

del dinosauro la semplice colonna vertebrale.

Ma non ho da chiamare

per suo mezzo da nessuna parte, eccetto come il giorno dopo,

dove risponderà solo un invalido - poiché

chi ha perduto un arto, la fidanzata, l'anima

è il prodotto dell'evoluzione. E comporre questo numero è per me

come uscire dall'acqua sull'asciutto.



                                           ***


Cara, oggi sono uscito di casa a sera tardi

a respirare l'aria fresca che spirava dall'oceano.

Il tramonto si spegneva sulla piccionaia come un ventaglio cinese

e una nuvola si alzava come il coperchio di un pianoforte da concerto.


Un quarto di secolo fa nutrivi una gran passione per il kebab e i datteri,

disegnavi a china sul block notes, canticchiavi,

ti divertivi con me; ma poi ti sei messa con un ingegnere-chimico

e, a giudicare dalle lettere, sei diventata straordinariamente stupida.


Ora ti vedono nelle chiese i provincia e nelle metropoli

nelle messe funebri di amici comuni, di quelle che vanno adesso in costante

successione; ed io sono felice che ci siano al mondo distanze più

inconcepibili di quelle fra te e me.


Non fraintendermi: alla tua voce, al corpo, al nome

non mi lega più nulla. Nessuno  li ha distrutti,

ma per dimenticare una vita ad un uomo è necessaria, come minimo,

ancora un'altra vita. E io ho compiuto questo destino.


Hai avuto anche tu fortuna : dove ancora, tranne forse le fotografie,

continuerai a vivere senza rughe, giovane, allegra, beffarda?

Poiché il tempo, scontratosi col ricordo, riconoscerà la sua impotenza.

Fumo nell'oscurità e aspiro il marciume della bassa marea.



                                        ***


" Tema di una poesia sull'amore può essere praticamente tutto quello che si vuole : i lineamenti della ragazza, un fiore tra i suoi capelli, il paesaggio dietro la sua casa, la corsa delle nuvole, il cielo stellato, un qualche oggetto inanimato. Può non avere nulla a che fare con la ragazza : può descrivere il dialogo fra due o più personaggi mitologici, un mazzo di fiori avvizziti, la neve su una banchina ferroviaria. Tuttavia i lettori sapranno di leggere una poesia ispirata dall'amore grazie all'intensità dell'attenzione che si presta a questo o a quell'altro dettaglio dell'universo. Giacché l'amore è l'atteggiamento nei confronti della realtà, normalmente di qualcuno mortale nei confronti di qualcosa di infinito. Da lì la necessità, dettata da questa intensità, dell'espressione verbale. Da lì la ricerca di una voce meno precaria della propria ".

    (  L' altra ego )



 Iosif Brodskij   da    Stichotvorenij i poèmy  ( Versi e poemi )




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