" Addio, cara. Togliti l'anello, abbonati a una rivista di moda . E puoi sputare in faccia a chi prenderà il mio posto " . ( J. B. )
POESIE DEDICATE A MARINA BASMANOVA
Lo sai, al calare dell'oscurità,
cerco di stimare ad occhio,
calcolando il dolore su una linea retta,
lo spazio che ci separa.
E in qualche modo i numeri si sommano alle parole,
da dove si avvicinano a te
la confusione che parte dalla A,
la speranza che parte dalla B.
Due viaggiatori, stringendo ciascuno una torcia,
si muovono contemporaneamente nell'oscurità,
moltiplicando all'alba la separazione,
senza essersi neanche incontrati nella mente.
***
Io ero soltanto ciò
che tu sfioravi col palmo della mano,
su cui nella sorda, scura
notte chinavi la fronte.
Io ero soltanto ciò
che tu, in basso, percepivi:
un'incerta fisionomia all'inizio,
molto dopo - lineamenti.
Proprio tu, appassionata,
a destra, a sinistra
il padiglione auricolare,
sussurrando, creavi per me.
Proprio tu, tirando
la tenda, nella umida cavità
della mia bocca, mettesti la voce
che ti chiamava.
Io ero semplicemente cieco.
Tu, comparendo, nascondendoti,
mi donasti la vita.
Così lasciano impronte.
Così si creano i mondi.
Così, dopo averli fatti, spesso
li lasciano ruotare
elargendo doni.
Così buttiamo ora nel calore,
ora nel freddo, ora nella luce, ora nelle tenebre,
persa nell'universo
la sfera gira.
***
ELEGIA
Ancora adesso, ricordando la tua voce,
mi eccito.Cosa che, tuttavia, è naturale. Poiché le corde vocali
non si possono paragonare a un nudo muscolo, ai capelli, alle borse
sotto freddi occhi e non se le fanno sotto per il cedimento
delle cose con l'età. Preso fuori dalla carne, il suono
non si logora a causa dell'attrito
sull'aria rarefatta ma, miope, tra due mali
sceglie di solito il maggiore : la ripetizione
di quanto già detto. La testa sobria
vortica per questo fortemente a lungo nelle notti
proprio come un disco che consuma le parole,
e le dita impediscono l'un l'altra di estrarre l'ago
dalla tortuosità chiusa - come dando onore
all'ossessione in forma di scarsità del testo
a fronte dell'abbondanza della melodia. Sai, al mondo ci sono
cose, oggetti tra loro così saldamente
legati che, cercando di avere davvero
la nomea di madre ecc ecc, la natura
potrebbe fare ancora un passo e unirli
a due a due : il tum tum del fox trot
con una gonna di crespo di seta, la mosca e lo zucchero, noi
in ultima analisi. Cioè superare in rango
i risultati di Michurin. Il luccio già da ora ha
scaglie del colore di una lattina,
del colore di una forchetta in mano. Ma la natura, ahimè, divide
più spesso che mescolare. E riduce più spesso
che aumentare; ricorda la dimensione delle bestie
nella selva del Pleistocene. Noi siamo solo parti
di un grande insieme da cui si dipana un filo
verso noi tipo cavo del telefono, restando
del dinosauro la semplice colonna vertebrale.
Ma non ho da chiamare
per suo mezzo da nessuna parte, eccetto come il giorno dopo,
dove risponderà solo un invalido - poiché
chi ha perduto un arto, la fidanzata, l'anima
è il prodotto dell'evoluzione. E comporre questo numero è per me
come uscire dall'acqua sull'asciutto.
***
Cara, oggi sono uscito di casa a sera tardi
a respirare l'aria fresca che spirava dall'oceano.
Il tramonto si spegneva sulla piccionaia come un ventaglio cinese
e una nuvola si alzava come il coperchio di un pianoforte da concerto.
Un quarto di secolo fa nutrivi una gran passione per il kebab e i datteri,
disegnavi a china sul block notes, canticchiavi,
ti divertivi con me; ma poi ti sei messa con un ingegnere-chimico
e, a giudicare dalle lettere, sei diventata straordinariamente stupida.
Ora ti vedono nelle chiese i provincia e nelle metropoli
nelle messe funebri di amici comuni, di quelle che vanno adesso in costante
successione; ed io sono felice che ci siano al mondo distanze più
inconcepibili di quelle fra te e me.
Non fraintendermi: alla tua voce, al corpo, al nome
non mi lega più nulla. Nessuno li ha distrutti,
ma per dimenticare una vita ad un uomo è necessaria, come minimo,
ancora un'altra vita. E io ho compiuto questo destino.
Hai avuto anche tu fortuna : dove ancora, tranne forse le fotografie,
continuerai a vivere senza rughe, giovane, allegra, beffarda?
Poiché il tempo, scontratosi col ricordo, riconoscerà la sua impotenza.
Fumo nell'oscurità e aspiro il marciume della bassa marea.
***
" Tema di una poesia sull'amore può essere praticamente tutto quello che si vuole : i lineamenti della ragazza, un fiore tra i suoi capelli, il paesaggio dietro la sua casa, la corsa delle nuvole, il cielo stellato, un qualche oggetto inanimato. Può non avere nulla a che fare con la ragazza : può descrivere il dialogo fra due o più personaggi mitologici, un mazzo di fiori avvizziti, la neve su una banchina ferroviaria. Tuttavia i lettori sapranno di leggere una poesia ispirata dall'amore grazie all'intensità dell'attenzione che si presta a questo o a quell'altro dettaglio dell'universo. Giacché l'amore è l'atteggiamento nei confronti della realtà, normalmente di qualcuno mortale nei confronti di qualcosa di infinito. Da lì la necessità, dettata da questa intensità, dell'espressione verbale. Da lì la ricerca di una voce meno precaria della propria ".
( L' altra ego )
Iosif Brodskij da Stichotvorenij i poèmy ( Versi e poemi )
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