AL REPARTO GASTROENTEROLOGIA
Questo uomo sul fondo del letto
che a fatica riemerge, a fatica
afferra un pugno d'aria
è il tuo ritratto, nei ritratti infiniti
di ogni uomo sul fondo di ogni letto.
E' un dolore cordiale, una mezza allegria
regalare due gocce d'acqua
alle labbra spaccate, che sono state tue
che sono state d'altri
sotto questa luce
che non distingue le ombre dalle ombre
nello scambio di respiri dell'ultimo minuto.
Adesso è molto tempo che questo vuoto è tuo
questo luogo
disabitato da un morto, abbandonato da un vivo.
***
SULLA STATALE PER KILLINI
Ma io alla fine è con l'aria che combatto
e levo in alto le braccia per tradurre
una carne in una frase, un risorgere impossibile
e così torno al volante, così incontro
il cane morto per la strada.
Se la tua parola era di inciampare nella ruota
e il vuoto che hai lasciato è ignorato da ogni cosa
con che grammatica interrotta chiami, ora
quelli che passano, e non si fermano
perché di te hanno paura
tanto terribilmente presente sei in tutta la tua assenza.
***
IL MATERIALE
E' molto il materiale, che risale
fino alla superficie : del tuo giorno
del passante, di quest'animale
sull'asfalto, aperto in due
all'eccessivo sentimento
per un solo corpo, questo
sopravvivere, gravido di cose
da fare, da acquistare
un articolo, questo conviene
il calcolo del margine. Guardi
non vedo margini di manovra.
Eccessivo il materiale
che acquista, che figlia, che insiste
nell'avventura umana e dura :
la nessuna avventura.
***
LA BELLEZZA
Siamo qui per la bellezza, ma
come rifugiati tra due porte
in attesa di un fuoco qualunque
che commuova il calendario.
In questo venire e andare di corpi
non hai nemmeno il tempo di dargli un nome
lanciano sul tavolo poche parole, si alzano.
Siamo qui per la bellezza, ma
come pieni di linee scure
che potevano essere albero, nuvola : attendiamo,
nell'apnea delle disattese
è la tua voce a filo d'acqua
che modula una fiamma
per chi - liquido - sta.
Massimiliano Damaggio da Edifici pericolanti
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